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TARANTO, SUICIDA IN CARCERE DOPO L’ARRESTO PER IL “RAID” AL PRONTO SOCCORSO

I familiari del 38enne hanno presentato un esposto in Procura

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È morto nel pomeriggio di sabato scorso nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto il 38enne tarantino arrestato nella tarda serata di mercoledì e condotto nella casa circondariale di via Speziale a Taranto dove, nel pomeriggio di giovedì, si è impiccato nella cella in cui si trovava in regime di isolamento. Trasportato nel reparto di rianimazione purtroppo non ce l’ha fatta.

Il giovane, con problemi psichici, aveva colpito all’impazzata, domenica scorsa, dodici fra sanitari e agenti di polizia, tutti feriti, nessuno in maniera grave, sempre stando alla ricostruzione dell’accaduto al pronto soccorso dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto.

Trasportato al nosocomio tarantino da Massafra l’uomo, pregiudicato (e protagonista di violenze in famiglia, ha raccontato il padre a un giornalista) si era anche barricato in una stanza del pronto soccorso, iniettandosi anche un farmaco. Quindi l’aggressione generalizzata ad astanti ed agenti.

Il 38enne, trasportato al carcere, ha tentato il suicidio nel penitenziario formando un cappio. Era stato salvato dall’agente in servizio. Ma poi non ce l’ha fatta. L’associazione Marco Pannella sul caso aveva espresso perplessità sulla giustezza della misura carceraria nei confronti di un uomo con evidenti problemi psichici.

La famiglia del giovane, attraverso gli avvocati Claudio Percolla e Cosimo Nesca, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica affinché si faccia chiarezza sul triste episodio verificatosi all’interno del struttura penitenziaria.

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