La Corte d’appello di Lecce ha revocato la confisca sull’intero compendio aziendale del Gruppo Pascar nonostante la pronuncia irrevocabile al termine del processo penale contro gli imputati coinvolti nel blitz antimafia Feudo.
Una decisione che conferma l’estraneità del “patron” Egidio Passarelli, della moglie e dei figli rispetto all’ipotesi investigativa, quella di una presunta collisione e riconducibilità della catena di supermercati al clan Cesario e, in particolare, alla frangia di Statte guidata dai cognati Cosimo Bello e Carlo Mastrochicco, a suo tempo luogotenenti del boss Giuseppe Cesario detto «Pelè».
Il collegio difensivo composto dagli avvocati Carlo e Antonio Raffo, Michele Laforgia e Gianluca Mongelli ha dimostrato che il Gruppo Pascar ha sempre agito in maniera autonoma e con una gestione che, nel corso degli anni, ha portato la Srl a una crescita nel territorio con il Primo Cash e 14 supermercati, dando occupazione e lavoro ai fornitori.
Anni di battaglie giudiziarie tra sequestri e dissequestri, ora la parola fine e l’azienda esce daun incubo.
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