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ARCELOR, SI BLOCCANO UNA SERIE DI IMPIANTI

LO ANNUNCIANO I SINDACATI IN UNA COMUNICAZIONE AI LAVORATORI

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ArcelorMittal ha comunicato ai sindacati metalmeccanici sia la fermata che lo slittamento della ripartenza di una serie di impianti nel siderurgico di Taranto. Lo annunciano le sigle Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm in una comunicazione ai lavoratori della fabbrica, chiedendo al governo di “intervenire subito”. Le fermate, precisano i sindacati, partono da stasera “sospendendo, di fatto, le ripartenze previste per alcuni impianti”.

– ACCIAIERIA 1: “Ad oggi – specificano le sigle – era presente un presidio di lavoratori che avrebbe potuto garantire l’eventuale ripartenza. Da domani il reparto si ferma e tutto il personale sarà collocato in cassa integrazione”.

– TUBIFICIO ERW: “in queste settimane – affermano i sindacati – l’azienda aveva avviato le procedure per il riavvio dell’impianto con l’ingresso del personale di manutenzione. Le attività saranno sospese in attesa di nuove direttive”.
– REPARTO PRODUZIONE LAMIERE: “La ripartenza del treno lamiere – dichiarano Fim, Fiom e Uilm – era prevista per l’undicesima settimana” ma “al momento non si conosce la data di riavvio dell’impianto”. Il treno nastri 2 come ripartenza “slitterà alla prossima settimana, a seguito di fermate improvvise per problematiche impiantistiche”.

– MANUTENZIONI CENTRALI E MAGAZZINI: ArcelorMittal, sostengono i sindacati, “aveva già comunicato un aumento del numero di lavoratori collocati in cassa integrazione per un totale di 250. A questi si aggiungerà altro personale in proporzione alle fermate indicate”.

– SINDACATI, AZIENDA NEL CAOS: Per le organizzazioni metalmeccaniche, “è del tutto evidente che l’azienda è in uno stato di assoluto caos e la comunicazione, avvenuta in serata alle organizzazioni sindacali delle fermate degli impianti, è il chiaro esempio che l’azienda non riesce a programmare la produzione e continua a gestire una fabbrica così complessa tralasciando gli aspetti della sicurezza, dell’ambiente e della manutenzione impiantistica. Già nei giorni scorsi – sottolineano i sindacati – Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro per conoscere gli assetti di marcia in quanto i fatti accaduti in questi ultimi giorni hanno destato forte preoccupazione per le possibili ripercussioni sia dal punto di vista ambientale che della salvaguardia degli impianti e dell’occupazione”. (AGI)
TA1/MAU

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