Ego food festival

APPRODA A TARANTO MEDITERRANEO SLOW

LA MAINIFESTAZIONE DAL 6 ALL'8 OTTOBRE

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Approda a Taranto, dal 6 all’8 ottobre con Mediterraneo Slow, la riflessione sulle culture e le tradizioni che hanno fatto grande la cultura del Mare Nostrum e sulla rigenerazione dei sistemi di produzione e consumo del cibo. La manifestazione organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Puglia, con il supporto della Regione Puglia, da venerdì 6 a domenica 8 ottobre propone alla cittadinanza e ai visitatori incontri, degustazioni e visite presso i produttori del mare e della terra.
Taranto è anche un punto focale nella storia del movimento internazionale Slow Food, che in questi giorni riunisce proprio nella cittadina pugliese 43 delegati da 27 Paesi, tra cui Uganda, Australia, Ucraina, Germania e Stati Uniti. Si tratta di uno dei momenti associativi più significativi del movimento della chiocciola, che si terrà sabato e domenica nella sede del Circolo Ufficiali, con delegati provenienti dai cinque continenti che delineano le linee politiche del futuro, identificando i grandi temi su cui Slow Food intende impegnarsi nei prossimi anni, dall’agroecologia alla tutela della biodiversità.
«Il percorso con Slow Food è partito da lontano – le parole del vicesindaco Fabrizio Manzulli – dalle prime interlocuzioni per ottenere il riconoscimento del Presidio per la nostra regina, la cozza nera tarantina. Quest’ultimo obiettivo si sta sviluppando, facendo aumentare anche il valore della nostra produzione, e si strutturerà ulteriormente grazie a ciò che realizzeremo con le risorse del Just Transition Fund, ma è proprio da qui che siamo partiti per organizzare l’edizione “zero” di questo evento con Slow Food, che presenta una spiccata vocazione all’internazionalità. Lo abbiamo fatto avendo attenzione ai temi dell’innovazione, che portiamo avanti con tanti altri progetti importanti, come Calliope e l’adesione alle principali tendenze mondiali di food policy, che ci sollecitano sulla necessità di affrontare organicamente i problemi secondo il principio del “one health”. È il nostro ulteriore contributo al tema della transizione, che ci sforziamo di condividere con la città affinché sia di esempio, magari, per chi stenta ancora come la grande industria».
«Con Mediterraneo Slow celebriamo la meraviglia della civiltà mediterranea in tutte le sue forme – dichiara Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia – a partire dai cibi che ne hanno plasmato paesaggi, gastronomie, rituali, come l’olio, il pane, il vino. Il cibo è l’elemento che unisce per eccellenza e noi a Taranto vogliamo dare valore a ciò che il Mare Nostrum ci ha sempre insegnato ma che ora stiamo dimenticando: il valore dello scambio, delle relazioni, della diversità. E questo senza dimenticare il dramma di un’umanità in cammino, che cerca di attraversare il Mediterraneo in cerca di una vita migliore».
«Per Slow Food Puglia questa manifestazione rappresenta una tappa importante di un percorso avviato nel 2018 – sottolinea Marcello Longo, presidente di Slow Food Puglia – quando avevamo scritto una lettera al commissario Corbelli per dare il nostro contributo alla riqualificazione del Mar Piccolo. Il lavoro si è poi concretizzato lo scorso anno con la nascita del Presidio della cozza nera di Taranto, un progetto che ha innanzitutto un grande valore sociale. Adesso portiamo a Taranto un evento che ospita comunità Presìdi Slow Food, cuochi da tutta la Puglia, ma che guarda già, nei temi e nelle riflessioni, a tutto il Mediterraneo, con l’obiettivo di coinvolgere, nelle prossime edizioni, produttori di tutti i paesi che si affacciano su questo mare».
Tre giorni per scoprire il Mediterraneo secondo Slow Food
Punto di partenza delle attività dedicate alla cittadinanza è la Rotonda Marinai d’Italia sul Lungomare Vittorio Emanuele III. Qui nel pomeriggio di sabato 7 si tengono gli approfondimenti sul futuro dell’agricoltura mediterranea e, in particolare, dei cibi che ne hanno plasmato gastronomie, stili alimentari e paesaggi, (Mediterraneo, mare aperto alle 15), ma anche sulle politiche locali del cibo, tema su cui Taranto da anni lavora, (Politiche locali del cibo: verso una visione mediterranea alle 17).
Momento di incontro e confronto sono i Forum per il cambiamento in programma domenica 8, in cui i protagonisti della produzione alimentare del Mediterraneo raccontano le loro esperienze: i fornai e i custodi di grani tradizionali alle 11, gli olivicoltori alle 15, i pescatori e i mitilicoltori alle 17.
Nella giornata di sabato, alle 17, Mediterraneo Slow si sposta al Rione Tamburi, nel Parco Lulù, dove Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, consegna i libri della casa editrice della chiocciola dedicati ai bambini. L’iniziativa è una delle tappe di Legalitria, un progetto di lettura nazionale per la legalità. Al momento della consegna sono presenti anche il Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Puglia, Ludovico Abbaticchio, e il Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Piero Rossi.
Il mercato
Sabato, dalle 18 alle 22, e tutta la giornata di domenica,dalle 10 alle 22, la Rotonda è animata dalle bancarelle dei Mercati della Terra e del Mare con oltre 40 produttori delle Comunità e dei Presìdi – e futuri Presìdi – Slow Food di Puglia e non solo, tra cui la cozza nera di Taranto, il pomodoro giallorosso di Crispiano, il pomodoro fiaschetto di torre Guaceto e quello di Manduria, gli olivi secolari e la fava del Carpino, gli agrumi del Gargano, il pane tradizionale dell’Alta Murgia, il capocollo di Martina Franca, la capra jonica e quella garganica, la vacca podolica e il caciocavallo podolico del Gargano, e molti altri.
L’esperienza Slow
Come ogni evento organizzato dal movimento della chiocciola, la manifestazione tarantina offre al pubblico diverse occasioni per vivere un’esperienza Slow.
Sono le degustazioni ospitate nello stand della Regione Puglia insieme alle cuoche dell’Alleanza Slow Food e ai produttori pugliesi: si comincia sabato con la cuoca a domicilio Anna Maria di Gregorio protagonista di Sua maestà la regina nera di Taranto  alle 18, e Friselline, tubetti e settembrine alle 20.30; mentre domenica alle 10 la giornata si apre con Dolce Puglia: sospiro, biscotto ceglie, colombino e fichi mandorlati, per proseguire alle 12.30 con lo show cooking di Maria Carmela d’Acunto di La Luna nel pozzo di Grottaglie (Ta) che prepara prodotti di Puglia tra terra e mare. Tra un giro al Mercato e un forum, la pausa perfetta è la degustazione Il capocollo di Martina Franca incontra la birra biologica alle 16; mentre alle 20.30 si conclude con La tradizione dei mari di Puglia, guidata dalla cuoca a domicilio Anna Maria di Gregorio.
Per chi vuole conoscere il territorio, niente di meglio delle visite guidate ai produttori del Tarantino: alle 10 di sabato i cultori degli oli extravergine pugliesi possono immergersi nei 110 ettari della Tenuta Venterra di Grottaglie, mentre alle 16 ad aprire le porte è l’Agricola Felline di Manduria con il suo Primitivo. Domenica si chiude con una visita che merita il viaggio: l’allevamento della cozza nera che fa del Mar Piccolo un gioiello da un punto di vista ambientale e gastronomico.
Per concludere le giornate, lo Spazio incontri ICPI e Slow Food propone gli Aperitivi in musica. Sabato alle 19 si degustano Tre Presìdi in un colpo solo: la cozza nera di Taranto, il caciocavallo podolico del Gargano e il pallone di Gravina. Ai fornelli la cuoca a domicilio dell’Alleanza Slow Food Anna Maria di Gregorio, accompagnata dalle note di Melga, cantautrice di Massafra che porta con sé una ricca gamma di influenze musicali, dal folk, al rock al sinfonico. Domenica alle 18.30 invece protagonista è lo Street food made in Puglia, con alcuni prodotti iconici della regione, a partire dal panzerotto e le bombette, proposti in abbinamento alla birra artigianale del territorio. L’aperitivo è arricchito dalle note di Duo di Due, composto da Francesco Dracca e Vito Spada. Cofondatori della Bandarisciò e della compagnia di arte di strada Pachamama, presentano uno spettacolo musicale che attraversa culture di tutto il mondo: balcaniche, centroamericane, klezmer, musiche d’autore italiane.

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