SEQUESTRATO UN NOTO LIDO A CHIATONA DALLA GUARDIA COSTIERA

Operazione congiunta con l'Agenzia del Demanio anche a Policoro

664

Continua l’attività di controllo e vigilanza della  Guardia Costiera di Taranto, lungo il litorale jonico, finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente e delle aree di pubblico demanio marittimo.

In particolare nella mattinata del 18 marzo, i militari della Guardia Costiera di Taranto, congiuntamente al personale dell’Agenzia del Demanio di Bari, si sono recati in località Marina di Chiatona, dove hanno accertato la presenza di varie opere realizzate in grave difformità rispetto ai titoli autorizzativi, contestando violazioni in materia demaniale ed ambientale anche mediante l’installazione permanente di opere autorizzate stagionalmente.

Nello specifico, i militari operanti hanno proceduto al sequestro penale di opere abusivamente realizzate asservite a stabilimento balneare, su di un’area demaniale marittima di oltre 2.100 mq.

I responsabili degli illeciti sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di abusiva occupazione di pubblico demanio marittimo.

L’operazione di polizia giudiziaria appena terminata evidenzia la costante collaborazione tra la Guardia Costiera e l’Agenzia del Demanio, confermando la continua attenzione delle Istituzioni nell’attività di contrasto all’abusivismo

paesaggistico e demaniale, finalizzato alla tutela del patrimonio naturalistico di cui gode il litorale jonico.

L’operazione fa seguito, inoltre ad analoghi interventi condotti nelle nei giorni precedenti dai militari della Guardia Costiera di Taranto – Ufficio Locale Marittimo di Policoro, i quali hanno accertato e sequestrato varie opere e manufatti realizzati in assenza di concessione demaniale marittima in Località

 

 

 

 

“Lido” del Comune di Policoro (MT).

Tali operazioni si collocano nella più ampia attività di monitoraggio del litorale costantemente svolta dal Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera ai fini della più ampia tutela demaniale ed ambientale.

Comments are closed.