MORTE ALL’ILVA, LETTERA DEI CAPIGRUPPO

Cordoglio per la scomparsa del giovane operaio, solidarietà per il sindaco Melucci

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I capigruppo del Consiglio Comunale Gianni Azzaro, Gina Lupo, Cisberto Zaccheo, Dante Capriulo, Salvatore Brisci, Piero Bitetti, Gianni Cataldino, Carmela Casula in una nota esprimono il proprio cordoglio per la morte di Angelo Fuggiano, operaio dell’indotto Ilva e manifestano soldarietà al sindaco Melucci, oggetto di una dura contestazione.

Questo il testo integrale:

La morte ieri mattina di un giovane lavoratore di 28 anni, Angelo Fuggiano, nostro concittadino del quartiere Tamburi, ci lascia sgomenti e profondamente addolorati. Immaginiamo il dolore dei familiari, della giovane compagna di vita e dei due piccoli figli; la rabbia ed il dolore dei suoi amici e dei suoi colleghi.L’ennesimo grave infortunio mortale all’Ilva di Taranto. Nel nostro ruolo di amministratori locali, senza specifiche competenze nel merito, ci sentiamo comunque impegnati ad assumere ed a sollecitare ogni possibile azione per evitare che questi gravissimi fatti si ripetano.Nel ribadire il nostro dolore, ci preme altresì sottolineare che tale gravissimo fatto non giustifica affatto quanto accaduto ieri pomeriggio presso la Prefettura di Taranto con l’aggressione al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, operata da alcuni ben identificati soggetti, che hanno proferito parole gravemente offensive nei confronti del primo cittadino, tentando, di fatto, anche un contatto fisico. Il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero, costituzionalmente garantito, non può consentire, per fortuna a poche persone, di assumere atti di vero e proprio sciacallaggio, prendendo a pretesto la morte di un giovane lavoratore, per offendere il primo cittadino di Taranto (e quindi dei suoi concittadini) per meri propri, poco comprensibili, fini politici, sapendo benissimo che il Sindaco non ha nessuna responsabilità rispetto al pur grave fatto accaduto. Nei sessant’anni di vita del siderurgico, ben altri sono stati gli attori della attuale situazione, e non è certo ai 10 mesi di consiliatura del sindaco Melucci sono addossabili le colpe. Ribadiamo, pertanto, la nostra vicinanza a Rinaldo Melucci ed all’intera amministrazione comunale, che si trova ad affrontare una così complessa vicenda di cambiamento epocale della storia produttiva della città, considerate le rilevanti implicazioni ambientali, sociali ed occupazionali. Consci altresì che l’amministrazione comunale è solo uno dei soggetti che devono decidere il futuro della più grande acciaieria d’Europa, dei lavoratori impiegati e dell’intera città di Taranto.Gli sciacalli e avvoltoi in volo, che l ‘hanno atteso all’uscita principale, mentre altri attori hanno preferito quelle di servizio, sono animali che non ci piacciono.

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