EX ILVA, TENSIONE DOPO IL CONSIGLIO DI FABBRICA

STATALE OCCUPATA, POI L'INCONTRO CON IL PREFETTO

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Esponenti e attivisti dei sindacati Fiom Cgil, Uilm e Usb hanno bloccato la statale Appia davanti alla direzione ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. La protesta é scattata a valle del consiglio di fabbrica di oggi indetto dalle tre sigle sindacali e allargato anche ai rappresentanti delle imprese appaltatrici. Alcuni attivisti si sono anche seduti sulla carreggiata. Le tre organizzazioni contestano le misure che il Governo intenderebbe prendere prossimamente nel Cdm per l’ex Ilva. Si profila infatti un prestito per consentire all’azienda di ridurre la sua pesante esposizione debitoria verso i principali fornitori ma non ci sarebbe nessun intervento circa il riequilibrio della governance societaria.

“Il presidente del Consiglio intervenga per fermare danni irreversibili”. Lo chiede Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil, a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia. “Il comportamento della proprietà e della direzione aziendale e la mancanza di un ruolo di garanzia del Governo – dice – stanno determinando una escalation di tensioni, come sta accadendo oggi a Taranto, di cui il management aziendale si sta assumendo consapevolmente la responsabilità”.
Per De Palma, “visto l’immobilismo del ministro delle Imprese e del Made in Italy, sordo alle richieste unitarie di un incontro di Fim, Fiom, Uilm, ritengo necessario l’intervento diretto del presidente del Consiglio per impedire la messa in discussione della capacità industriale di Acciaierie d’Italia e la crescita di tensione, in un contesto già molto difficile, e per provvedere alla salvaguardia della salute, dell’ambiente e dell’occupazione. È quindi indispensabile – sottolinea De Palma – che lo Stato acquisisca immediatamente il controllo del pacchetto di maggioranza di Acciaierie d’Italia anticipando la scadenza del 2024”.

Circa la protesta in corso a Taranto, dove sindacalisti e attivisti di Fiom Cgil, Uilm e Usb, dopo il consiglio di fabbrica di oggi, hanno bloccato la statale Appia nel tratto davanti al siderurgico, Francesco Brigati, segretario della Fiom Taranto, dichiara “che questo è l’inizio di una nuova mobilitazione dopo quella del 21 novembre. Nel consiglio di fabbrica sono emerse delle tensioni perché non è possibile che il Governo stanzi dei fondi ad ArcelorMittal che ha portato lo stabilimento in uno stato comatoso. È l’ora – aggiunge Brigati – di prendere una decisione, abbiamo bisogno del cambio della governance e per rilanciare questo stabilimento dal punto di vista produttivo, ambientale e occupazionale, necessita l’intervento pubblico”. “Lo diciamo fortemente anche a questo Governo, siamo stanchi delle lunghe attese, non possiamo attendere altri due anni per risanare e riqualificare questo stabilimento” conclude Brigati riferendosi al fatto che in base alle ultime intese è previsto che a maggio 2024 lo Stato, con Invitalia, acquisisca la maggioranza, al 60 per cento, di Acciaierie d’Italia.

I sindacati Fiom Cgil, Uilm e Usb sono stati convocati nella tarda mattinata di oggi dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino, dopo il blocco della statale Appia davanti alla direzione ex Ilva, Acciaierie d’Italia. “Al prefetto – dichiara ad AGI Davide Sperti, segretario Uilm Taranto – abbiamo ribadito che il sindacato vuole assolutamente il cambio della governance societaria con lo Stato in maggioranza in Acciaierie d’Italia perchè l’attuale gestione del socio privato Mittal e dell’amministratore delegato Lucia Morselli è stata un disastro”. “Nella prossima settimana – annuncia Sperti – come Uilm, Fiom e Usb andremo nelle sedi delle istituzioni, Comune e Provincia di Taranto e Regione Puglia”.

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