CRISI ARCELOR, IL 22 PRESIDIO DI FIM, FIOM E UILM

Il Consiglio di Fabbrica si è riunito stamattina

426

In data odierna si è riunito il consiglio di fabbrica e le segreterie di Fim, Fiom, Uilm “in merito all’inspiegabile scelta da parte di Arcelor Mittal di chiudere tutta l’area a freddo e aumentare il numero di lavoratori in cassa integrazione determinando, di fatto, un rischio per la sicurezza dei lavoratori e degli stessi impianti. Una scelta incomprensibile e con il solito fine ricattatorio nonostante ci siano commesse già in ordine e mai interrotte. È del tutto evidente che l’azienda provi a ritagliarsi uno spazio con il governo per provare a trattare miglior condizioni di favore sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini”.


Fim, Fiom e Uilm denunciano da tempo uno stato di abbandono degli impianti, oltre che il fermo delle attività previste dalle prescrizioni del piano ambientale. “Inoltre- scrivono – , all’interno della fabbrica si vive un clima di paura creata ad arte per intimorire i lavoratori, basti pensare al proliferare di contestazioni disciplinari e licenziamenti. Una situazione divenuta ormai insostenibile e che deve necessariamente essere affrontata dal governo con chiarezza e determinazione. Arcelor Mittal è un interlocutore inaffidabile e lo ha dimostrato in molteplici occasioni.
Pertanto, in assenza di risposte immediate le scriventi organizzazioni sindacali, osservando tutte le restrizioni in atto previste dal Dpcm ultimo, metteranno in campo azioni di lotta, a partire dalla mobilitazione del 22 maggio con una presidio presso la Prefettura”


.

 

Comments are closed.