BORRACCINO: “LA ZES UNICA E’ UN BLUFF”

La contrarietà del Consigliere del Presidente Emiliano

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La ZES Unica è un bluff. E’ quanto afferma Cosimo Borraccino, Consigliere del Presidente della Regione Puglia per il Coordinamento del Piano Taranto.

Questa la sua nota integrale:

Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono strumenti di agevolazioni alle imprese per insediarsi o, per quelle già esistenti, per ampliare la propria capacità produttiva col fine di aumentare l’occupazione nelle aree del mezzogiorno.
Sono 8 le ZES, una in ogni regione meridionale ed insulare, con l’eccezione della Puglia che ne ha 2, la Jonica, interregionale con la Basilicata e l’Adriatica, interregionale con il Molise.
Tutte sono già attive, e nel caso pugliese entrambi stanno già dando i primi frutti in termini di investimenti e quindi di aumento dell’occupazione.
Le nostre ZES pugliesi stanno facendo un grande lavoro che negli anni scorsi, da assessore allo sviluppo economico, col Presidente Emiliano abbiamo seguito e che continuiamo a seguire sempre con attenzione e con la continua interlocuzione con tutti gli attori istituzionali locali, in particolare coi Presidenti delle Autorità Portuali, Prete e Patroni Griffi e le associazioni datoriali e sindacali.
A Taranto sono molteplici i progetti presentati ed approvati dall’ufficio unico ZES diretto dalla commissaria Gallucci.
Parliamo quindi di strumenti di agevolazioni fiscali e di sburocratizzazione che stanno già dando i propri frutti in aree delimitate che hanno un nesso funzionale coi porti hub del meridione, nel caso nostro col Porto di Taranto.
Raffaele Fitto, il Ministro del Sud, vuole modificare tutto, facendo un’ UNICA ZES, che viene presentata come una misura di sviluppo per il Sud ma non è messa nelle condizioni di funzionare, infatti il Governo Meloni, la presenta priva di copertura finanziaria, con una dotazione di personale irrisoria, insufficiente per garantire la gestione delle richieste che potrebbero arrivare.
Di fatto si stanno per creare le condizioni per un grande “collo di bottiglia” che scoraggerà gli investitori ad intraprendere progetti d’investimento.
Perché quindi diciamo che la ZES UNICA È UN BLUFF?
Innanzitutto perché mancano tasselli importanti rispetto ai vantaggi ora previsti per le 8 ZES esistenti: scompare il taglio del 50% dell’IRES e nessuna garanzia è stata finora data sulla conferma dello sconto del 30% dei contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro.
Infine ci chiediamo come possa la “Struttura di Missione” in capo al Ministero del Sud gestire le pratiche per ottenere il credito di imposta e l’autorizzazione unica: parliamo di 60 funzionari che dovrebbero farsi carico delle migliaia di domande di accesso al credito che arriveranno ogni anno e delle relative autorizzazioni uniche chiamati a rilasciare.
Inoltre viene meno la caratteristica principale della ZES, ovvero il legame coi Porti, oltre al depotenziamento delle
zone franche doganali, che così facendo perderanno la loro funzione.
Legittimamente noi poniamo queste specifiche domande a cui Fitto nega sempre risposte.
Con una dotazione finanziaria così esigua chi e come sceglierà le aziende a cui riconoscere il credito?
Forse si va verso un “Click-day” oppure il Governo sta preparando il terreno per auto-conferirsi grande discrezionalità nel fare queste scelte?
Quello che è certo che finirà il sistema di riconoscimento automatico del beneficio.
Altra cosa importantissima è la questione delle risorse destinate alle ZES che saranno parcellizzate rendendole di fatto quasi inutili: nella prima bozza del decreto il Governo Meloni assegnava 1,5 miliardi di € per aree immensamente più grande rispetto alle ZES attuali, cui fino ad ora destinavamo, 3 miliardi di euro all’anno!
In più questa nuova ZES UNICA, così come impostata dal Ministro Fitto, pone un problema serio sulla precarietà dello strumento: parliamo di un credito di imposta che sulla carta varrà solo per il 2024. Un termine completamente incompatibile con quello di un’azienda che decide di fare un investimento di una certa consistenza.
Infine i limiti imposti nella nuova ZES UNICA: il tema della soglia minima per progetto prevista a 200mila euro, ciò è un “muro”che non ci trova d’accordo in quanto escluderá le micro e piccole imprese dall’accedere all’agevolazione sapendo che circa il 30% delle pratiche inoltrate alle attuali ZES sono sotto quella soglia.
Ecco perché diciamo che Fitto, sta destrutturando uno strumento già attivo, che stava dando i primi risultati per la voglia, secondo il suo stile politico oramai consolidato, d’accentrare tutto nelle sue mani, esautorando i livelli di governo locale, con un indubbio svantaggio per il sistema economico e per la crescita dell’occupazione.

Cosimo Borraccino
Consigliere del Presidente della Regione Puglia
per il Coordinamento del Piano Taranto.

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