ARCELORMITTAL: “SOLUZIONI DA TROVARE TUTTI INSIEME”

Ma Palombella (Uilm) sottolinea: "Serve una task force per la sicurezza"

628

Nel corso della riunione tenutasi oggi al MISE, ArcelorMittal ha espresso la necessità di un impegno da parte di tutti gli stakeholder per mantenere operativo l’impianto.

L’incidente della scorsa settimana – ha detto l’azienda – è una tragedia, dato che abbiamo lavorato duramente per migliorare gli standard di sicurezza, continuando con il nostro programma di investimenti ambientali, che sta procedendo bene e secondo i piani. Anche se ci sono e ci saranno sempre diversità d’opinione, se tutti i principali stakeholder sono d’accordo che questo impianto abbia un futuro dobbiamo lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo. Nell’ultima settimana, lo spirito collaborativo e il senso comune di intenti di cui abbiamo bisogno sono stati assenti. Noi siamo sempre stati e continueremo ad essere aperti al dialogo. Ma è fondamentale che tutte le parti si concentrino sulla ricerca di soluzioni per far fronte alle sfide che ci troviamo ad affrontare. Non è qualcosa che possiamo fare da soli.

“Con oggi ci aspettiamo da ArcelorMittal e dal governo un piano eccezionale e straordinario di messa in sicurezza di tutti gli impianti dell’ex Ilva di Taranto”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm all’ingresso dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico tra sindacati, commissari e rappresentanti dell’azienda. “Vogliamo conoscere nel dettaglio – dichiara il leader della Uilm – quali sono le azioni concrete e i finanziamenti aggiuntivi che saranno messi in campo da ArcelorMittal per rendere più sicuro lo stabilimento dopo il tragico incidente mortale verificatosi la scorsa settimana”. “Ci aspettiamo – continua – che ci venga indicata una mappatura di tutte le parti degli impianti, non solo dei mezzi di sollevamento, che hanno necessità di interventi manutentivi o di sostituzione di parti strutturali”.

Palombella chiede quindi “che venga immediatamente istituita una task force dove far confluire tutti i lavoratori di manutenzione che sono attualmente in cassa integrazione ordinaria di tredici settimane e le competenze di aziende esterne con lo scopo di monitorare ogni parte dello stabilimento e ridurre il numero complessivo dei lavoratori in Cigo”.

“Da subito quindi – prosegue – devono essere fermati tutti quegli impianti o parti di essi che non rispondono agli standard di sicurezza previsti. Nessuna altra vittima dovrà essere sacrificata – conclude – solo questo tentativo estremo potrà servire a recuperare la mancanza di investimenti in otto anni di commissariamento ed evitare, da un lato, altri incedenti gravi e mortali e, dall’altro, la fermata irreversibile dello stabilimento”.

Comments are closed.