In una lettera del 10 aprile scorso Paolo Peluso e Lorenzo Caldaralo, rispettivamente segretari generali della CGIL e della Funzione Pubblica, esprimevano al Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, preoccupazione per il crescente disagio vissuto dal personale dell’ente. A una settimana di distanza quella lettera è rimasta senza alcun riscontro.
E’ singolare registrare celerità amministrative quando si tratta di istruire percorsi per il reperimento di personale che ad esempio si deve occupare della comunicazione web, e invece riscontrare, con non poca amarezza, che le questioni poste dai lavoratori, che sono la fucina operosa di una intera macchina amministrativa, rimangono polverose carte a cui non fornire risposta. Eppure le carenze di organico, le condizioni di lavoro e l’organizzazione dell’ente – spiega Peluso – sono questioni che non riguardano solo il personale ma anche tutta la comunità amministrata. Si tratta di un atteggiamento che lascia presagire uno scarso interesse verso il personale che rivendica il diritto di contribuire al miglioramento della macchina amministrativa apportando esperienza, competenza e ragioni che sono tipiche di chi conosce da sempre i correttivi da porre in essere – spiega Lorenzo Caldaralo.
Una riflessione che scaturisce anche dalla lettura del Piano del fabbisogno triennale predisposto dallo stesso ente. Lo abbiamo ricevuto nelle mani senza poter assolutamente partecipare alla sua stesura – dice il segretario generale della CGIL Peluso – e senza avere una fotografia della situazione attuale che ci consentirebbe di valutare gli effetti di un eventuale politica sul personale nei tempi descritti. Nello stesso piano – scrivono inoltre Caldaralo e Peluso – non si alcun riferimento alle esigenze dello stesso Comune in ordine ai servizi da offrire ai cittadini, mentre è proprio questa la base di discussione fondamentale per una migliore e più efficace organizzazione e utilizzazione del personale in servizio e non del personale caso mai già in pensione e richiamato a tappare buchi e falle.
La CGIL denuncia una mancanza di qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze aziendali. Uno scollamento, dicono, che andrebbe assolutamente sanato anche in una fase delicata della città che tra vertenze industriali e slancio produttivo e urbanistico verso un nuovo sviluppo, avrebbe invece chiaramente bisogno di servizi comunali efficienti e in grado di affrontare una sfida così importante. Questa assenza di relazioni è inspiegabile – dicono Caldaralo e Peluso – un disinteresse che ovviamente consideriamo grave e su cui già dai prossimi giorni potremmo decidere forme di mobilitazione.
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