ILVA, “GENITORI TARANTINI” IL 18 MARZO IN PIAZZA

Manifestazione dal titolo: "Chiudiamola qua! (chiusura senza paura)

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Qui di seguito, un intervento-appello dell’associazione “Genitori tarantini”.

Il 18 marzo, scendiamo in piazza perché Taranto, troppe volte ed ancora oggi calpestata, ferita, violentata e derisa, torni ad essere rispettata e valorizzata. Scendiamo in piazza perché i valori della Democrazia, descritti e tutelati dalla Costituzione italiana e umiliati dal Governo di questa Repubblica, tornino a risplendere su Taranto, dopo il buio calato sui tarantini. Pretendiamo che l’immunità penale estesa ai futuri proprietari dell’industria siderurgica, insopportabile schiaffo alla Costituzione, venga rimossa. Pretendiamo che l’Autorizzazione Integrata Ambientale, laddove non soddisfatta, preveda sanzioni certe a carico dei gestori degli impianti. Pretendiamo dal Sindaco di Taranto e dal Consiglio comunale tutto, quali responsabili della condizione di salute della popolazione, di assicurare con certezza ai cittadini che nulla hanno da temere dalle emissioni inquinanti dell’Ilva. In caso contrario, pretendiamo che la salute pubblica venga tutelata avvalendosi di tutti i mezzi che la legge mette a disposizione del Sindaco e del Consiglio comunale, fino all’eventuale ordinanza di arresto degli impianti. Scendiamo in piazza insieme ai nostri figli per mostrare loro il nostro desiderio di lasciargli un mondo migliore e un posto dove possano giocare, studiare, crescere e diventare uomini senza il pericolo di non arrivare a realizzare tutti i propri desideri. Scendiamo in piazza per riaffermare a gran voce che l’intera provincia di Taranto, baciata dagli dei, dispone, e in grande abbondanza, di tutto quello che serve per una riconversione culturale ed economica che la possa riportare tra le grandi città europee e mondiali, posto che dovrebbe occupare di diritto. Infine, scendiamo in piazza per riaffermare una assoluta verità: non si vive di inquinamento. Di inquinamento si muore!

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