Con la Sarnese per ripartire

Il Taranto si lecca le ferite dopo l'inopinata sconfitta per 2-1 di Altamura

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Contro il team di Panarelli è mancata la brillantezza in attacco: troppe occasioni sciupate nel primo tempo. Nella ripresa i rossoblù hanno perso la strada maestra: Pera spaesato, Aleksic impalpabile. Ma il valore dei giocatori non si discute.

Nessuno in fondo se l’aspettava. Men che mai in casa Taranto. Ma l’inopinata sconfitta di Altamura non è stata una ferita: solo una scalfittura, prontamente riassorbita dallo spogliatoio. Il primo stop stagionale non è stato drammatizzato ma non va sottovalutato: uscire a mani vuote dalla prima trasferta stagionale, al secondo turno del campionato di D, ha stimolato pensieri e riflessioni.

Contro i biancorossi dell’ottimo tecnico Gigi Panarelli, tarantino doc, gli jonici hanno mostrato un volto approssimativo rispetto alla prima giornata: mescolando un buon primo tempo, arricchito da pali e traverse, ad una ripresa nulla ed evanescente. Il Team Altamura si è accomodato alla cassa per il bottino pieno: il pari agguantato da Pera dopo il vantaggio di Ostuni non è bastato. Il rigore trasformato da Aliperta ha chiuso i conti condannando i rossoblù alla sconfitta. Qualcosa, ovviamente, non ha funzionato. A partire dai meccanismi in fase d’attacco. Il “bomber” Pera, investito anche della fascia di capitano, ha interrotto il digiuno ma è sembrato ancora spaesato: i piedi buoni sono indiscutibili, il senso della posizione è un dono naturale. Manca ancora, però, la reattività nell’arco dell’intero match: qualche pallone perso di troppo, qualche contrasto eccessivamente morbido. Il valore dell’attaccante, però, non si discute. Il “baby” Tandara non ha sfigurato nella prima frazione, consegnando un assist sopraffino a Pera per la rete del pareggio e indovinando un secco tiro dalla distanza che si è spento di poco a lato.

La ripresa, però, è stata subito anonima, costringendo il tecnico Cozza alla sostituzione. È Aleksic, per ora, la delusione del fronte d’attacco: l’attaccante di fascia mancina è ancora lontano dalla forma migliore, macchinoso e sin troppo “felpato” per i necessari cambi di passo. Il super centrocampo con Corso, Galdean e Crucitti è piaciuto. Il “metronomo” rumeno, nonostante la condizione fisica approssimativa, ha già saputo innescare precise geometrie e passaggi filtranti. La sua uscita è coincisa con il black out del Taranto. Poco da dire, infine, sulla difesa: bene il portierino Spataro, efficace il duo Scoppetta-D’Aiello. Meritano di essere rivisti gli esterni Milizia (preoccupato e impreciso) e Cacciola: il cantiere resta aperto. Anche perché, fino alla sessione di mercato invernale, la rosa resterà invariata. Bisogna rimettersi subito in carreggiata e confidare nella rosa allestita dal ds Volume e dal tecnico Cozza. A partire dalla partita casalinga di domenica 17 con la Sarnese. Servono punti, per non perdere ulteriore terreno in classifica: lo svantaggio accumulato all’inizio della stagione è il più difficile da recuperare.

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