AGGREDISCE UFFICIALE GIUDIZIARIO E POLIZIA: ARRESTATO

Nei guai il titolare di una pizzeria del Borgo

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La Polizia di Stato ha tratto in arresto un soggetto perché presunto responsabile dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato inoltre per i reati d’interruzione di pubblico servizio e soppressione, distruzione ed occultamento di atti giudiziari.

La Squadra Volante è intervenuta nei pressi di una pizzeria nel quartiere Borgo perché un Ufficiale Giudiziario, accompagnato dal proprietario di quell’immobile per la notifica dei primi atti esecutivi dello sfratto, aveva segnalato alla Sala Operativa 113 la presenza del titolare il quale era alquanto agitato.

In particolare, il ristoratore sarebbe andato in escandescenza, aggredendo l’ufficiale giudiziario e togliendogli dalle mani la cartellina con all’interno tutti gli atti giudiziari.

Oltre a minacciare in maniera violenta il proprietario dell’immobile, il commerciante avrebbe iniziato ad assumere un atteggiamento minaccioso ed aggressivo anche nei confronti dei poliziotti, invitandoli a gran voce ad allontanarsi dal posto.

Dopo alcuni minuti, i poliziotti con una paziente opera di persuasione sono riusciti a riportare la calma fra le parti presenti ma complice la poca collaborazione del ristoratore non sono riusciti a recuperare gli atti giudiziari precedentemente sottratti all’Ufficiale Giudiziario.

Dalla successiva visione delle immagini di alcuni sistemi di video sorveglianza presenti nelle vicinanze, gli agenti hanno avuto modo di registrare i movimenti di un dipendente della pizzeria che, approfittando della confusione, aveva strappato i documenti gettandoli in un grosso sacco di rifiuti, depositato poco lontano in un cassonetto dei rifiuti.

Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, il ristoratore è stato arrestato perché ritenuto presunto responsabile dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato inoltre per i reati d’interruzione di pubblico servizio e soppressione, distruzione ed occultamento di atti giudiziari.

Si ribadisce che per l’indagato vige il principio della presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva.

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