ACCIAIERIE: “BUS INSUFFICIENTI A FINE TURNO”. L’ALLARME USB

LAVORATORI RISCHIANO DI RESTARE PER STRADA

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Lavoratori lasciat all’addiaccio a fine turno per scarsezza di bus. E’ quanto sta avvenendo nello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto. Di seguito le note della USB.

L’insufficienza del numero dei mezzi interni allo stabilimento siderurgico determina una serie di conseguenze negative: il disagio personale per i lavoratori che, a fine turno, se  non si spostano in tempo dentro la fabbrica, arrivano tardi alla fermata dei mezzi pubblici e, nel caso del secondo turno, rischiano addirittura di rimanere per strada fino all’indomani. Così sono costretti a muoversi a piedi, come sono costretti ad ottimizzare i tempi e a recuperarli, spesso sacrificando il momento dedicato alla doccia prima di uscire dall’acciaieria, portando così su di sé, e quindi all’esterno, residui di polveri inquinanti. Dunque al disagio si aggiunge una questione di salute. E ancora va messa in conto l’emergenza. Cosa accade se, in una situazione di pericolo, è indispensabile spostarsi con mezzi che di fatto non ci sono? Chiediamo all’azienda: come devono comportarsi i lavoratori?
Più volte la nostra organizzazione sindacale ha segnalato questo problema, come quello dell’impossibilità di cambiare gli indumenti e curare l’igiene, prima di uscire dal perimetro aziendale.  Quest’ultimo è stato denunciato allo Spesal, ma senza riscontro alcuno.
Anche questo atteggiamento è sintomatico di una totale indifferenza della gestione nei confronti  dei diritti dei lavoratori, con particolare riferimento al rispetto della salute e della sicurezza. Torna dunque l’esigenza di chiedere al Governo di intervenire e fare presto, soprattutto nella definizione dei ruoli all’interno della società  che gestisce l’acciaieria, con l’aumento immediato della quota di partecipazione statale, e l’estromissione di un privato inaffidabile sotto ogni punto di vista.

Enzo Mercurio
Coordinatore di fabbrica Usb

 

 

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