Mentre tagliava i rami di un ulivo per la potatura, si è reciso un’arteria con la motosega. Una ferita accidentale, ma mortale.
All’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare per Giuseppe Lonoce, 65enne savese, deceduto a causa di un incidente avvenuto questa mattina – 3-2-2025 – tra le campagne a ridosso della provinciale che collega Sava a Francavilla Fontana, in agro della Città degli Imperiali, tra le province di Taranto e Brindisi.
Sul posto, allertati dal figlio dell’agricoltore, gli operatori del 118 e i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana.

La salma dello sfortunato 65enne, morto dissanguato, è stata già restituita alla famiglia dalla Procura, per consentire la celebrazione dei funerali in programma domani pomeriggio, nella chiesa dei Santi Medici.
Solidarietà e vicinanza della Uila Uil di Taranto alla famiglia di Giuseppe Lonoce, il lavoratore agricolo di Sava che è morto dissanguato dopo essersi reciso un arto con la motosega
UNA NOTA DELLA UILA-UIL
Prevenzione, formazione e rispetto della sicurezza: non restino soltanto parole. Serve impegno concreto
renta: “Basta morti sul lavoro. Il conto delle vittime è inaccettabile. Urgono azioni mirate, non difficili da perseguire. Occorre avere la volontà. Siamo dalla parte della famiglia della vittima di quest’ennesima tragedia che si poteva evitare”
“L’ennesimo incidente mortale, in questo caso di un agricoltore, aumenta l’inaccettabile conto delle vittime sul lavoro e ci riporta alla necessità improrogabile di porre in essere tutte le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro”.
In questi termini Antonio Trenta, segretario generale della Uila-Uil di Taranto manifesta al contempo la vicinanza alla famiglia di Giuseppe Lonoce, agricoltore 65enne di Sava, che ha perso la vita mentre tagliava i rami di un ulivo per la potatura a causa della recisione di un’arteria con la motosega, e la necessità che le richieste della categoria dei lavoratori agricoli siano ascoltate una volta per tutte.
“Il dolore di questa ennesima morte – prosegue Trenta – ci porta a ribadire con ancora più forza le nostre istanze verso un impegno sempre più serio nella formazione dei lavoratori ed una sempre più attenta organizzazione del lavoro. Un paese civile deve poter fornire la garanzia dei diritti: il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto alla vita. Sono tre diritti che si legano a doppio filo. Rispettiamo la dignità del lavoro, ma anche l’inalienabilità del diritto a vivere una vita serena”.
Con forza e con rabbia, di fronte all’ennesima morte che si poteva evitare, la Uila Uil ribadisce la sua volontà improrogabile e improcrastinabile: “Zero morti sul lavoro. Non è un traguardo impossibile – insiste il Antonio Trenta – ma per raggiungerlo bisogna profondere il massimo sforzo. Il fenomeno delle morti bianche va evitato prima di tutto con l’impegno”.
E con “impegno”, il segretario generale della Uila-Uil di Taranto si riferisce espressamente all’“impegno di portare avanti la prevenzione, la formazione e le politiche di contrasto all’elusione delle misure sulla sicurezza che devono rappresentare la risposta minima all’ennesima vittima sul lavoro”.
Intanto, in questo momento di dolore, il sindacato accorato si rivolge alla famiglia del povero lavoratore agricolo: “Esprimiamo tutta la nostra rispettosa vicinanza”.
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