La Squadra Mobile di Taranto, su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto, ha eseguito una misura cautelare personale nei confronti di un noto pregiudicato tarantino che è stato collocato agli arresti domiciliari presso un luogo di cura.
Tale misura, già applicata con Ordinanza emessa dal GIP di Taranto lo scorso giugno, era stata sostituita, a seguito di un provvedimento giurisdizionale, con quella degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo.
La Procura della Repubblica di Taranto aveva proposto appello – accolto dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale – fondato sulla sussistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, essendo l’imputato soggetto gravato da annosi e plurimi precedenti penali, trovandosi al momento dell’arresto in regime alternativo alla detenzione in carcere, in stato di detenzione domiciliare e commettendo i reati contestati all’interno della sua abitazione ove si trovava ristretto.
Infatti, il sessantaduenne tarantino fu sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere su Ordinanza del GIP presso il Tribunale di Taranto lo scorso 1° febbraio 2021, a seguito di arresto in flagranza di reato della Squadra Mobile di Taranto del 29 gennaio 2021, perché ritenuto gravemente indiziato della cessione di sostanza stupefacente ad un appartenente alla Polizia Penitenziaria che deteneva la medesima sostanza per la successiva cessione all’interno della Casa Circondariale di Taranto.
Era inoltre contestato, in concorso, il reato di corruzione perché l’appartenente alla Polizia Penitenziaria, in qualità di pubblico ufficiale, avrebbe compiuto un atto contrario ai doveri d’ufficio consistente nell’introdurre all’interno del predetto Istituto penitenziario sostanza stupefacente (grammi 25 di hashish e grammi 15 di cocaina), nonché quattro microtelefoni, tre cavetti usb, due schede sim-card, ricevendo in cambio la somma di 375 euro.
Per questi fatti, è stata già emessa sentenza di condanna in primo grado a seguito di giudizio abbreviato.
Con L’appello del Pubblico Ministero è stato accolto dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Taranto, quindi è stato disposto il ripristino della misura originariamente emessa dal GIP presso il Tribunale di Taranto, eseguita dalla Squadra Mobile.
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