LO SNALV SEGNALA I PROBLEMI DEGLI ASILI NIDO COMUNALI

Si è già tenuto un primo incontro presso la direzione pubblica istruzione del Comune di Taranto

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Il 14 febbraio si è tenuto un incontro richiesto dalla segreteria prov.le dello SNALV enti locali presso la direzione pubblica istruzione del Comune di Taranto. Erano presenti per il Comune l’assessore al personale Paolo Castronovi, Il consigliere comunale delegato Michele De Martino, Carmen Zolfarelli della direzione pubblica istruzione, per lo SNALV Salvatore Mattia segretario prov.le e Rosa Marilli della segreteria prov.Le SNALV, educatrice di asilo nido comunale.

Il documento sulle problematiche degli asili nido comunali è stato inviato al Sindaco ed è stato preso in considerazione dalla parte pubblica, concordando un altro appuntamento in merito tra quindici giorni.

Nella nota che vi proponiamo integralmente, Lo Snalv traccia lo stato dell’arte e segnala disfunzioni e disattenzioni che riguardano gli asili nido comunali.

Documento

asili nido comunali di Taranto. Le emergenze nonostante il sistema integrato 0-6

Questa organizzazione sindacale ha tenuto nello scorso settembre 2018 un seminario di studi sulle importanti innovazioni che la legge 107/15 ha introdotto nel sistema nazionale di educazione ed istruzione, con particolare riferimento all’attenzione rivolta ai servizi dedicati alle bambine e ai bambini da 0 a 3 anni di età.

Dagli interventi degli autorevoli relatori (Angelo Mari, Tullia Musatti, e Marina Cinieri), sono emersi infatti gli aspetti che distinguono il nuovo percorso legislativo, di seguito sinteticamente elencati:

— il riconoscimento a pieno titolo della funzione educativa, svolta dagli asili nido e da altri servizi che si rivolgono all’infanzia;

— il riconoscimento esplicito del diritto alle pari opportunità educative delle bambine e dei bambini sin dalla nascita (nei primi mille giorni di vita): da un lato, con un obiettivo di copertura almeno del 33%; dall’altro, con una riduzione graduale delle tariffe per le famiglie utenti, prefigurando l’uscita dall’elenco dei servizi a domanda individuale;

— l’importanza attribuita alla qualità dei servizi in questione, con l’attenzione rivolta alla laurea specifica come titolo di accesso per gli educatori, alla formazione permanente in servizio degli operatori, alla partecipazione delle famiglie, all’istituzione dei coordinamenti pedagogici;

— la necessità di sostenere nel territorio la continuità e la qualità di tutto il percorso di educazione ed istruzione da 0 a 6 anni, con l’istituzione (di competenza regionale) dei coordinamenti pedagogici territoriali, e dei poli per l’infanzia 0-6.

Contestualmente, nel corso del seminario di cui parliamo, al quale era anche presente una rappresentanza del Comune di Taranto, è emerso che con il dl. 65/17, attuativo della l. 107, sono stati già erogati considerevoli finanziamenti per il 2018, ed altri, anche più cospicui, sarebbero arrivati per l’anno 2019. Questa volta con uno stanziamento diretto dal MIUR ai Comuni.

Si chiariva che i finanziamenti in questione dovevano essere destinati alla costruzione di nuovi poli per l’infanzia 0-6, ma anche (ed è questa la cosa che più ci interessa) a sostenere i Comuni in tutte le spese necessarie nella gestione dei servizi, per il rinnovamento delle sedi e degli arredi, per la formazione permanente in servizio degli operatori.

Nello specifico si apprendeva inoltre, che questi finanziamenti dovevano necessariamente essere pervenuti anche al Comune di Taranto, almeno per l’anno 2018.

Alla luce di tutto ciò questa organizzazione sindacale, non avendo a tutt’oggi potuto apprendere di atti conseguenziali da parte del Comune di Taranto, chiede di sapere:

— cosa sia accaduto dei finanziamenti (di cui al dl. 65) pervenuti al Comune di Taranto nel 2018;

— quali atti siano stati predisposti per accedere ai finanziamenti per l’anno 2019, ed a quale utilizzo siano stati finalizzati.

Si riscontra, infatti, nel servizio, un forte stato disagio legato all’assenza di forniture (elettrodomestici, stoviglie e vasellame per le cucine, materiali ludico-educativi, etc.), alla scarsità di interventi per la manutenzione ordinaria delle sedi e delle attrezzature, all’assenza di interventi per la manutenzione straordinaria (come il completamento dei lavori per l’adeguamento alle norme di sicurezza) che potrebbe essere ampiamente superato se si potesse accedere ai finanziamenti di cui al dl. 65.

Permangono, d’altra parte, e si aggravano col passare del tempo per il servizio i problemi legati alla scarsità di personale a tutti i livelli (educatrici, cuochi, coordinatrici) dovuta ai pensionamenti e alle inidoneità. Manca una graduatoria delle supplenze per le educatrici.

Sotto questo aspetto la situazione dovrebbe divenire anche più critica in un prossimo futuro, dato l’imminente scadere dei progetti che l’amministrazione comunale sta realizzando con i finanziamenti PAC.

Chiediamo a Codesta Amministrazione Comunale, dati gli impegni che aveva preso per l’assunzione di nuovo personale negli asili nido:

 quali siano stati i risultati della mobilità nazionale messa in atto (da oltre un anno) per le educatrici, e cosa sta impedendo di andare avanti con la selezione e le assunzioni;

 quali gli atti messi in essere per procedere con i concorsi, a compensazione delle unità necessarie, eventualmente non reperite con la mobilità;

 quali gli atti messi in essere per preparare nuovi concorsi (per educatrici, cuochi e coordinatori pedagogici) nei prossimi anni;

 quali gli atti messi in essere per predisporre l’apertura di un bando per le supplenze delle educatrici.

Chiediamo di sapere se per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, presumibilmente in presenza di problemi legati al bilancio, non sia stata fatta una ricognizione di fondi eventualmente residui non ancora utilizzati e destinati ai servizi di cui si parla.

Ci riferiamo per esempio ad eventuali residui di finanziamenti PAC. Rispetto ai quali, ed eventualmente per futuri altri progetti educativi da realizzare, vorremmo che Codesta Amministrazione Amministrazione Comunale considerasse superata la fase dell’affidamento a terzi, per potenziare e consolidare la gestione diretta. La sola in grado di garantire il rispetto degli standard di qualità di questi servizi di cui alla l.107.

Lo Snalv chiede al Sindaco, che si è impegnato a mantenere questi servizi e la loro gestione diretta, ma anche alla Giunta e a tutto il Consiglio Comunale, di mostrare un impegno più concreto verso di loro . Anche considerando i nuovi scenari che possono presentarsi col passaggio delle competenze, già in atto, dalle regioni allo Stato, e l’istituzione dei poli per l’infanzia 0-6.

Non possiamo non segnalare, d’altra parte, ma anche denunciare quanto sia inaccettabile e incomprensibile che per gli asili nido, ormai da molti mesi (in alcuni casi da molti anni) scarseggino o siano del tutto assenti:

le forniture di elettrodomestici essenziali, e la loro manutenzione;

 le forniture di materiale (non di consumo) ludico-educativo;

 le forniture di stoviglie e nuovo vasellame per le cucine;

 gli interventi di piccola manutenzione delle strutture e degli arredi;

 gli interventi di straordinaria manutenzione, con particolare riferimento a lavori di completamento dell’adeguamento alle norme.

Tutto ciò premesso, riassumiamo di seguito i 10 punti che desideriamo siano oggetto di una serena riflessione, per una ricerca comune della soluzione dei problemi:

1) alla luce della legge 107/15 e del dl. 65/17, mantenere e rafforzare la gestione diretta dei nidi comunali (con l’obiettivo dell’utilizzo pieno della capienza delle strutture, attraverso una dotazione adeguata di personale), anche tenendo conto del nuovo ruolo di protagonista che assume lo Stato nel settore 0-6;

2) considerare superata l’esperienza dell’affidamento a terzi, per valutazioni legate alla necessità di fornire servizi di qualità alle bambine e ai bambini;

3) accesso ed utilizzo dei finanziamenti del dl. 65 (per la gestione, la formazione permanente in servizio del personale, il rinnovo delle strutture e degli arredi, l’adeguamento alle norme);

4) ricognizione di altri finanziamenti possibili, come residui di progetti PAC, o di fondi europei per l’adeguamento alle norme;

5) riflettere sulla composizione dei gruppi di lavoro, e sulla funzione del coordinatore pedagogico interno (tenendo presente che una figura di responsabile interno è essenziale), vista la necessità di istituire il coordinamento pedagogico fra servizi;

6) istituire in tempi brevi un coordinamento pedagogico provvisorio, formato da operatori attualmente in servizio (con i titoli), che si impegni a lavorare nell’ottica del sistema 0-6; che stabilisca rapporti con le università vicine, anche per facilitare le educatrici di ruolo, che volessero conseguire il titolo di laurea previsto dalla legge; che prepari i concorsi (materie, prove, commissioni) per le figure professionali da assumere;

7) rivendicare, come Comune di Taranto, data la considerevole dotazione di servizi per lo 0-3, il loro progetto educativo di eccellenza nella Regione, la loro antica storia, una sua rappresentanza tecnica all’interno del Coordinamento Pedagogico Territoriale (di cui alla l. 107/15), di nomina regionale;

8) portare a termine le mobilità di educatrici, ed avviare le procedure per lo svolgimento del concorso per le educatrici (con corsie preferenziali per chi ha già prestato servizio a vario titolo nei servizi a titolarità pubblica); per i cuochi; per i coordinatori pedagogici (con corsia preferenziale per le educatrici di ruolo, in possesso del titolo richiesto, già in servizio);

9) preparare il bando per la graduatoria delle supplenze.

10) sbloccare immediatamente il problema delle forniture.

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