“GIOCHI A RISCHIO? SAREBBE SCONFITTA PER TUTTI”

LA RIFLESSIONE DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO LEONARDO GIANGRANDE. LA PRESA DI POSIZIONE DEL PD CON LA SEGRETARIA FILIPPETTI

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Giochi del Mediterraneo a rischio? “Continuando con questa assurda prova di forza, è difficile che sul campo possano esservi dei vincitori, mentre si prospetta una grande sconfitta per Taranto, in termini di immagine, reputazione ed opportunità. Senza sottovalutare la delusione dei Tarantini, l’ennesima, perché i Giochi del Mediterraneo rappresentano una speranza, un’aspettativa sulla quale costruire una nuova immagine della città e del suo territorio provinciale. Una Taranto ridente che guarda al futuro. ”

Così il commento di Leonardo Giangrande, presidente prov. di Confcommercio Taranto, dopo l’annunciata decisione del presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, di prendere le distanze dalla attuale governance del Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026.

Una dichiarazione da parte del numero uno del Coni che lascia ben sperare voglia essere piuttosto che un ritirarsi sull’Aventino – osserva Giangrande- un tentativo di salvataggio dei Giochi, attraverso un messaggio alle istituzioni ed alla politica di voler mettere da parte obiettivi che non siano strettamente pertinenti con i Giochi, ed a fare sintesi per trovare una via d’uscita alla situazione di impasse venutasi a creare.

Probabilmente, vi sono stati errori di valutazione, incomprensioni tra le parti, percorsi errati, ma non è questo il tempo per buttare giù dalla torre una o l’altra parte dei contendenti, i Giochi non possono realizzarsi se non vi è il coinvolgimento di Comune, Regione, Governo, ognuno per le proprie competenze.

E’ ben chiaro che lo scontro in atto traguarda anche temi – soprattutto politici- che vanno oltre i Giochi stessi, è necessario invece che in questo momento ogni parte coinvolta a livello locale, regionale e ministeriale dimostri di avere la volontà di agire per uscire da una situazione che getta discredito sulla capacità dell’Italia di accogliere ed organizzare l’evento sportivo internazionale. E’ in ballo l’immagine stessa del nostro Paese e certamente il Governo ne è pienamente coinvolto.

L’appello dunque alle parti interessate ad ogni livello (locale, regionale e nazionale) a voler velocemente ricercare le ragioni del dialogo e della collaborazione, perché Taranto e la sua provincia non perdano questa opportunità preziosa per il rilancio economico e turistico, e perché il Paese affermi il suo ruolo di nazione moderna, attrezzata e efficiente nel Mediterraneo e in Europa. In caso contrario sarebbe una sconfitta per tutti.


“La Regione attende ancora che vengano sbloccate le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per poter essere poi in condizioni di mantenere gli impegni  assunti con riferimento anche ai Giochi del Mediterraneo”. A parlare è la segretaria provinciale del Pd di Taranto Anna Filippetti.
“Ecco perché le parole dell’onorevole Iaia non hanno alcuna sostanza,  soprattutto quando cerca di  scaricare le responsabilità  dei ritardi, e addirittura ora del disimpegno del Coni, sul Comune di Taranto e sulla Regione. E’ chiaro che le amministrazioni comunali per progettare gli interventi da realizzare in vista della manifestazione del 2026, devono sapere per certo di poter contare sul finanziamento da parte dello Stato. Considerato il dietrofront fatto dal ministro Fitto per quel che concerne i progetti stralciati dal PNRR, ma anche la totale assenza ed il lassismo con riferimento all’importante strumento del Cis, ormai fermo, è chiaro che la possibilità che venga utilizzato lo stesso modus operandi anche per le risorse destinate ai Giochi del Mediterraneo c’è ed è anche particolarmente attuale”.
“Detto ciò – conclude Filippetti – si faccia seriamente il punto della situazione e si avvii una fase costruttiva che dia una spinta decisiva a tutti i passaggi propedeutici alla realizzazione del grande evento, che non ha in sé solo un significato in ambito sportivo, ma che per una città come Taranto, significa anche riscatto, opportunità e cambiamento. Dunque, onorevole Iaia, per questa volta lasci da parte le bandiere e indossi anche lei la maglia che ci porta a difendere, con senso di responsabilità e onestà intellettuale, gli interessi della nostra terra”.

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