“CHI ENTRA IN ARCELOR PARTECIPERA’ AI DEBITI”

AUDIZIONE ALLA CAMERA DEI COMMISSARI DI ILVA IN AS

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“Se Invitalia entrerà direttamente nel capitale di ArcelorMittal, il nuovo socio si fa socio pro quota anche dei debiti”. Lo ha detto il commissario di Ilva in amministrazione straordinaria, Alessandro Danovi, intervenendo oggi all’audizione della commissione Attività produttive della Camera sullo stato dei rapporti tra indotto e ArcelorMittal. Danovi ha risposto alla domanda se il nuovo azionista pubblico si farà carico o meno dei crediti che le imprese appaltatrici e i fornitori avanzano verso ArcelorMittal. “È evidente – ha chiarito Danovi – che se ci sarà un apporto di Invitalia in ArcelorMittal, si terrà conto dei debiti. Di quella, cioè, che si chiama posizione finanziaria netta e questo influirà sulla valutazione. Non si fa un regalo a qualcuno, quindi, ma nella determinazione della quota di capitale, si terrà conto dei debiti presenti”. “Noi siamo ben volentieri gli interlocutori dello Stato, facciamo invece un po’ più di fatica ad essere garanti verso ArcelorMittal” ha poi detto Danovi rispondendo ai parlamentari della commissione. “Noi – ha proseguito – cerchiamo di costringere ArcelorMittal al rispetto degli impegni che ha preso ma lo possiamo fare con le armi che ci assegna la legge italiana”. “L’atteggiamento di ArcelorMittal – ha affermato Danovi – è quello di un privato, di una multinazionale, che persegue una sua finalità di lucro. I suoi interessi non coincidono con quelli del territorio. ArcelorMittal, a nostro avviso, in più di una occasione non ha rispettato gli accordi presi”. Venendo poi agli ultimi contenziosi sorti con la multinazionale, Danovi ha ricordato che “ci siamo seduti al tavolo e il 4 marzo abbiamo formulato un nuovo accordo”. Un piano, ha detto, che è di transizione in linea con gli orientamenti del Governo. “Che farà adesso ArcelorMittal? Non abbiamo segnali che ci indichino una volontà di non rimanere” ha sostenuto ancora Danovi in riferimento alla scadenza di fine novembre per la conclusione delle trattative tra Governo, Invitalia e ArcelorMittal e quindi alla possibilità che quest’ultima resti o vada via.

“Non siamo parte di questo negoziato – ha aggiunto Danovi -, abbiamo informazioni di carattere generale, ma non molto più di più di quello che è pubblicamente noto. Non siamo quindi in grado di rispondere a questa legittima domanda” ha sostenuto ancora Danovi rispetto all’esito del negoziato. Circa la trattativa sulle somme che ArcelorMittal, a partire dai fitti arretrati, deve a Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli stabilimenti, Danovi ha confermato l’accordo raggiunto sulla base di una proposta avanzata dalla società affittuaria e definita “accoglibile”. Secondo Danovi, “c’è un rafforzamento significativo delle garanzie di incasso delle somme. Abbiamo firmato venerdì l’accordo e prevede il pagamento entro questa settimana di una somma importante da parte di ArcelorMittal ed entro il 5 novembre della rata di fitto in scadenza” ha poi sottolineato Danovi. In riferimento sempre all’intesa dei giorni scorsi, il commissario Antonio Lupo ha dichiarato che “i crediti di Ilva in as sono rimasti intatti. C’è un acconto che viene pagato entro cinque giorni lavorativi a partire da venerdì scorso e resta integra – ha sostenuto Lupo – la possibilità di poter escutere la garanzia che abbiamo verso Am Investco”. “Per i pezzi di ricambio da noi venduti ad Am Investco”, la società di ArcelorMittal, Lupo ha specificato che “è stata migliorata la qualità di questi crediti. Introdotto poi il dievieto di compensazione. Se non verrà raggiunto l’accordo entro fine novembre con Governo e Invitalia, ArcelorMittal – ha spiegato Lupo – non potrà compensare questi crediti con altri crediti presupposti. Riteniamo quindi che l’accordo sia particolarmente conveniente per Ilva in amministrazione straordinaria. È prevista solo una piccola dilazione temporale ed è anche comprensibile in questa fase di Covid”. “Se ArcelorMittal non dovesse pagare, noi non possiamo sostituirci” ha proseguito Lupo in riferimento alle competenze di Ilva in as. Ha poi aggiunto che Cimolai, uno dei più importanti fornitori di ArcelorMittal che sta costruendo le coperture dei parchi minerali a Taranto, “non ci ha mai riferito problemi particolari”. In una precedente audizione davanti alla stessa commissione, Cimolai ha invece dichiarato di dover ancora riscuotere somme da ArcelorMittal e che i ritardi, oltre lo scaduto fatture, ora viaggiano intorno ai 95-97 giorni. “Se dovessero sorgere problemi nell’attuazione delle prescrizioni Aia, ovviamente interverremo” ha detto Lupo a proposito dei cantieri per le opere ambientali del siderurgico. Mentre il commissario Ilva in as, Francesco Ardito, a proposito della bonifica che spetta all’amministrazione straordinaria, ha annunciato che “abbiamo assunto circa 50 lavoratori di Ilva in as e dopo tante difficoltà siamo riusciti a creare il cantiere per lo smaltimento dei fanghi. Fanghi – ha precisato Ardito – che andranno all’estero e non in discarica. Abbiamo avuto qualche problema con le autorizzazioni ma quando tutto sarà perfezionato ed uscirà il primo camion di fanghi da smaltire, si va in automatico” ha concluso Ardito.

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