I sindacati metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb hanno chiesto ad ArcelorMittal un incontro per discutere sulla cassa integrazione ordinaria, assetti di marcia degli impianti del siderurgico di Taranto e lavoratori interessati. Finora non c’รจ stato alcun confronto. I sindacati hanno riferimento alla richiesta di ArcelorMittal che lo scorso 3 marzo, ha prospettato un nuovo periodo di cassa integrazione di 12 settimane, dal 29 marzo, per un numero massimo di circa 8.100 dipendenti. La cassa integrazione stavolta non sarร ‘Covid’ ma ordinaria.
Nella comunicazione di ArcelorMittal sulla nuova Cig – fanno notare i sindacati di categoria – non compaiono riferimenti a impianti, fermate e numero totale dei lavoratori coinvolti, “ma รจ stata inserita tutta la forza lavoro del sito di Tarantoโ.
L’azienda – precisano le sigle – “รจ tenuta a comunicare preventivamente alle rappresentanze sindacali le cause della sospensione, lโentitร , la durata prevista e il numero di lavoratori interessatiโ.
A seguire deve esserci un esame congiunto delle parti un merito alla richiesta avanzata dallโazienda e il tutto, precisano le sigle, deve esaurirsi โentro 25 giorni dalla data della comunicazioneโ.
La tranche di cassa integrazione Covid si concluderร il prossimo 27 marzo: era stata chiesta per un numero massimo di 8100 dipendenti ma, di fatto, ha riguardato circa 3 mila unitร . La cassa Covid รจ in corso a Taranto da marzo 2020 e ha avuto nei mesi passati anche punte di 4 mila dipendenti a casa. Prima della cassa Covid, lโazienda da luglio 2019 aveva attivato la cassa ordinaria per crisi di mercato con un numero massimo di 1.200 addetti. (AGI)
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