LA SCOMPARSA DI ANGELO AQUARO, GIORNALISTA DE LA REPUBBLICA NATO A MARTINA

Una giovane vita (53 anni) quasi tutta dedicata al lavoro

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È morto a 53 anni il giornalista Angelo Aquaro,

vicedirettore di Repubblica, figlio del collega Paolo Aquaro e di Franca Chirulli e fratello di Peppe Aquaro, fumettista. La notizia è stata data dallo stesso quotidiano, che ha ricordato Aquaro con un articolo che ripercorre la sua carriera professionale, iniziata alla Gazzetta di Parma e poi proseguita a Sette, settimanale del Corriere della Sera. Repubblica Aquaro aveva svolto incarichi diversi: aveva diretto Venerdì a fianco di Laura Gnocchi, era stato caporedattore e corrispondente negli Stati Uniti e in Cina e si occupava di Robinson, l’inserto culturale della domenica.

Aquaro era nato a Martina Franca, dove aveva mosso i primi passi sotto l ‘insegnamento del papà, Paolo.

«Angelo aveva il sentimento del giornale, uno sguardo di insieme che gli permetteva di seguire la fattura del quotidiano in ogni suo passaggio», racconta Ezio Mauro, il direttore che l’assunse nel 2001 facendolo poi crescere nei successivi incarichi di direzione. «Cominciava a pensarlo fin dalla riunione del mattino, e non si stancava di stargli dietro fino alla fine. Con una caratteristica speciale: non si accontentava mai. E per questo disposto a cambiare le pagine sino all’ultimo».

La musica -scrive fra l’altro La Repubblica –  era l’altro grande amore di Angelo. Da Bruce Springsteen ai Wilco, dai Temptations a James Brown, non c’era artista che sfuggisse ai suoi interessi – «onnivoro, curioso di tutte le tecnologie applicate al suono», lo ricorda il suo amico Luca Valtorta. E anche per questo New York divenne presto la sua seconda casa: per un ragazzo cresciuto sulle note del jazz e dell’acid jazz – disposto a tutto pur di correre a Londra per assistere alla reunion dei Velvet Underground di Lou Reed e John Cale – Manhattan rappresentò il palcoscenico da cui non si sarebbe mai separato. Là acquistò anche una casa che mise a disposizione dei colleghi. E non appena aveva tre giorni liberi, faceva la follia di precipitarsi nell’Upper West Side con la sua Anna.

Alla famiglia Aquaro, al nostro amico e collega Paolo la redazione de “Lo Jonio” e l’intero gruppo editoriale Distante si stringe con un un sincero e commosso abbraccio. .

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