“VACCINI PER SERVIZI FUNEBRI ED ENTI FORMATIVI”

la richiesta del segretario di Casartigiani Stefano Castronuovo

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«Subito i vaccini anche per chi lavora nel settore dei servizi funebri, per i docenti e il personale degli Enti di Formazione privati accreditati o autorizzati dalla Regione Puglia».
È l’appello che lancia il coordinatore regionale di Casartigiani Stefano Castronuovo. In una nota indirizzata al Governatore Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, Castronuovo chiede chiarimenti sul piano vaccinale in esecuzione e sottolinea l’importanza di una vaccinazione preferenziale per le categorie su menzionate.
«Dopo il personale sanitario, medici e infermieri, le forze dell’ordine e gli insegnanti di scuola pubblica, gli operatori di pompe funebri dovrebbero avere la priorità nell’accesso ai vaccini. – afferma il coordinatore di Casartigiani Puglia – La loro è una categoria a rischio. In tutti questi mesi, – ricorda- i dipendenti delle imprese funebri sono stati a contatto con personale sanitario e ospedaliero a potenziale rischio contagio e familiari di vittime Covid. Nel pieno dell’emergenza sanitaria, continuano ancora oggi a gestire le salme delle persone decedute a causa del Covid-19. È dunque evidente che chi esercita questo mestiere è costantemente sotto pressione. Eppure, nonostante la pericolosità del loro lavoro nel calendario vaccinale non vengono considerati».
Alla stessa maniera, la categoria docenti e personale degli Enti di Formazione privati accreditati o autorizzati dalla Regione Puglia, «alla pari della scuola dell’obbligo, svolgono un importante ruolo di formazione e ricollocamento formativo di soggetti svantaggiati, fornendo cosi abilitazioni e qualifiche professionali atte a garantire un occupazione. Si ritiene che tale categoria – spiega ancora – debba essere equiparata alla categoria dei docenti e al personale delle scuole dell’obbligo pubbliche e private».
Castronuovo interviene anche in merito alla proposta, al vaglio della Regione Puglia, di vaccinazioni da effettuare nelle aziende attraverso i medici competenti.
«Consideriamo questa proposta – fa sapere – scarsamente applicabile nelle micro e piccole imprese. Il costo per la prestazione del medico dovrebbe essere a carico delle aziende e nel caso di piccole realtà imprenditoriale non è una spesa sostenibile. Tale ipotesi risulta quindi discriminante per le imprese da noi rappresentate».
Casartigiani ritiene opportuno «aprire un dialogo tra Regione e Parti Sociali al fine di garantire una collaborazione sempre più stretta tra Regione e imprese che, voglio ricordare, ormai sono allo stremo e il prolungarsi dell’emergenza sanitaria, senza un’adeguata attenzione alle loro istanze, sarà causa della definitiva estinzione delle stesse».

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