UCCISE L’AGENTE DI CUSTODIA FRANCAVILLESE MAGLI: IN CARCERE L’ERGASTOLANO

Dai domiciliari alla cella Francesco Barivelo, rintracciato dalla Polizia di Stato

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Eseguito da personale della Squadra Mobile l’ordine di esecuzione di espiazione di pena detentiva, a seguito di revoca della detenzione domiciliare, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Taranto,  nei confronti di Francesco Barivelo, pregiudicato tarantino condannato all’ergastolo per numerosi reati anche di stampo mafioso, tra i quali l’omicidio dell’agente della Polizia Penitenziaria Carmelo Magli, di Francavilla Fontana, avvenuto nel maggio del 1994.

L’ergastolano, ristretto presso il carcere di Sulmona, aveva ottenuto, lo scorso 26 marzo, il beneficio degli arresti domiciliari presso la sua abitazione nel capoluogo Jonico.

Oggetto di valutazione anche in sede di apposite riunioni svoltesi presso la locale Prefettura, come riferisce la nota della Questura jonica, la posizione di Barivelo è stata oggetto di ulteriore esame alla luce anche dell’evoluzione della situazione epidemiologica, a seguito del quale è stata disposta la revoca del provvedimento.

Questa mattina (23-5-2020), i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno così rintracciato presso il suo domicilio, al Quartiere Tamburi, e dopo le formalità di rito lo hanno accompagnato presso la casa Circondariale di Lecce.

LO SFOGO DELLA FIGLIA DI MAGLI

Nei giorni scorsi, come si ricorderà. la figlia di Carmelo Magli, Lucia,  aveva scritto una “lettera aperta” su Facebook dopo la concessione dei domiciliari a Barivelo. Ve la riproponiamo.

“Non è mai successo che io mi esponessi su questo social con una cosa così personale.
Faccio fatica a parlarne con le persone che mi sono vicine, figurati a parlarne su un social con più di 1000 amici. Ma qualcosa va detta e va detta a più persone. Perché voglio capire.
Ho 27 anni e da tutta la mia vita vivo senza sapere cosa significa avere un padre, non ce l’ho e non l’ho mai avuto, perché 26 anni fa lo hanno ucciso, me lo hanno portato via. Sono stati dei criminali, gente senza scrupoli che ha deciso di rovinare la vita di una famiglia per sempre. Ora, dopo così tanto tempo, mi ritrovo questa notizia….“Scarcerato” “A piede libero” “Ritorna a casa”. Con tutta la fatica del mondo, con il cuore che mi si contorce e le lacrime che scendono giù, mi chiedo solo perché? Che significa questo? Come è possibile?
Non voglio dare la colpa a nessuno, non voglio attaccare le istituzioni, non voglio pensare che viviamo in un paese ingiusto, voglio solo capire cosa sta succedendo !!
Sono sempre stata dalla parte dei diritti umani, del pensare che anche chi ha sbagliato è degno di vivere la vita che si merita, ma così è troppo. Che diritto ha questa persona di vivere in libertà quando mi ha privato di mio padre, ha tolto a me, mia madre e mia sorella la possibilità di essere felici. Perché vi assicuro, certe cicatrici rimangono a vita e in ogni giorno, in ogni momento felice e in ogni contesto la mancanza si sente e nessuno mai potrà ricoprire questo dolore. Questo però non conta di fronte alla libertà di questo individuo, che sembra avere molti più diritti di tanta gente perbene.
Io e la mia famiglia vogliamo delle spiegazioni perché questo ci sembra davvero troppo e, anche se mio padre non me lo ridarà più nessuno, meritiamo che la giustizia riconosca il giusto posto dei colpevoli”.

Adesso piena Giustizia viene ripristinata. Soprattutto morale.

 

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