TEST SERIOLOGICI: INTESA ASL TARANTO-ARCELOR

Conversano: "Abbiamo messo a punto il protocollo"

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“Con ArcelorMittal abbiamo concordato un protocollo di intesa su come fare i test sierologici ai dipendenti del siderurgico. Tutte le nostre indicazioni sono state raccolte e recepite, adesso, nel pomeriggio, l’azienda lo discuterà nel comitato interno Covid, ma per noi la vicenda è sostanzialmente definita nei suoi aspetti”. Lo dichiara ad AGI il direttore del Dipartimento di prevenzione Asl Taranto, Michele Conversano, dopo gli incontri con i sindacati metalmeccanici e ArcelorMittal.Incontri che hanno già determinato una schiarita rispetto allo stop ai tamponi che Asl aveva comunicato ad ArcelorMittal sul finire della scorsa settimana. Conversano spiega che “il progetto messo a punto dall’azienda aveva aspetti non correttamente definiti, ma è stato fatto tutto in buona fede. Anzitutto, il progetto ci è stato annunciato, ma poi attendevamo il dettaglio per poterlo condividere appieno, e invece ArcelorMittal è partita in autonomia. Poi – aggiunge Conversano – non erano chiariti due aspetti fondamentali: il consenso informato, perché l’azienda deve dire al lavoratore che cosa accade da quel momento in poi, e la presa in carico degli eventuali positivi. La comunicazione, in proposito, va fatta anzitutto all’Asl, che deve prendere le misure del caso, e non al medico curante dell’interessato” dice ancora Conversano.

Tutto questo specificando che i test sierologici hanno sì una valenza ai fini della statistica e della popolazione e servono a capire se si ha avuto o meno contatto col virus, però il riscontro lo da poi il tampone”. “È accaduto, quindi, che ArcelorMittal sia partita in autonomia facendo i primi test sierologici, circa 150, e 4 di questi sono risultati positivi. Abbiamo poi fatto noi i tamponi, i 4 dipendenti ArcelorMittal sono risultati negativi e oggi li abbiamo liberati dall’isolamento”. “ArcelorMittal ci ha dichiarato che circa un migliaio sono i dipendenti che si sono già prenotati per i test sierologici. Loro – sostiene Conversano – hanno intenzione di coprire su larga scala la platea lavorativa. Nel protocollo abbiamo anche fissato che l’azienda deve comunicarci la programmazione e calendarizzazione dei test in modo che l’Asl possa monitorare la situazione ed attrezzarsi per la presa in carico degli eventuali positivi”. (AGI)

 

 

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