«Apulia Film Commission e gli organi ispettivi blocchino qualsiasi finanziamento alla Sun Film Group fino a quando la società non avrà provveduto a saldare le retribuzioni delle precedenti produzioni». Lo ha ribadito con forza Andrea Lumino, segretario generale di Slc Cgil Taranto da tempo impegnato nella delicata vertenza che riguarda il settore cinematografico nel capoluogo ionico. Il sindacalista ha infatti denunciato che la società Sun Film Group sarebbe ormai pronta per avviare le attività per un nuovo film senza aver adempiuto agli impegni che aveva preso nell’incontro con i rappresentanti dei lavoratori. Il 4 febbraio scorso, infatti, la società aveva firmato un accordo nel quale ha garantito di provvedere al pagamento di tutte le spettanze arretrate entro il 28 febbraio. Lumino ha precisato che «siamo consapevoli che manchi poco più di una settimana a quella data, ma da quel giorno non abbiamo ricevuto dalla società alcun riscontro rispetto alle richieste che abbiamo inoltrato. Tre giorni dopo l’incontro – ha spiegato il sindacalista – abbiamo inviato alla società elenchi e documentazione di lavoratori che si sono rivolti al sindacato e non mai stati pagati per il loro lavoro: a distanza di due settimane nessuna risposta è stata fornita dalla Sun Film Group. A pensarci bene – ha aggiunto il segretario di Slc Cgil Taranto – una richiesta è giunta: la società ha chiesto a noi di fornire una contabilizzazione dell’ammontare complessivo degli ammanchi. Insomma la Sun Film Group ha chiesto alla Slc Cgil di quantificare i suoi debiti: una richiesta che riteniamo surreale e che abbiamo chiaramente rispedito al mittente». A questo infatti si è aggiunto inoltre un ulteriore dato: l’utilizzo di lavoratori che non solo non sono stati pagati, ma allo stato risulterebbero anche non contrattualizzati. Lavoratori in nero, per usare parole chiare».
Ma negli ultimi giorni la situazione si è ulteriormente complicata: «La Sun Film Group – ha aggiunto Lumino – è pronta per avviare una nuova produzione cinematografica a Roma senza aver rispettato gli impegni: è evidente quindi che la situazione diventa paradossale. Con quali fondi si avvia questa nuova produzione? E, soprattutto, se i fondi ci sono, come mai non ancora stati saldati tutte le spettanze dei lavoratori? Attendiamo con fiducia risposte dalla società nella speranza che i fatti possano chiarire una situazione incredibile. Nel frattempo predisponiamo gli atti per chiedere l’intervento della Procura della Repubblica. Perché vogliamo mantenere alta la guardia su un settore delicato visto che attiene alla produzione culturale che a Taranto è spesso utilizzato con fini elettorali e propagandistici. Intanto ribadiamo la richiesta ad Apulia Film Commission, agli organi ispettivi e al Ministeri per i beni culturali di non erogare fondi fino a quando la società non dimostrerà coi fatti di aver assolto ai suoi compiti e garantito tutela alla dignità dei lavoratori e di un intero territorio».
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