RIPULITA LA ZONA DEL FALO’ ESPLOSO

PURA INCIVILTA' SECONDO IL PRESIDENTE DI KYMA AMBIENTE MANCARELLI

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Squadre di Kyma Ambiente con operatori, ragno meccanico e una pala meccanica sono intervenuti nel quartiere Tamburi, in via Grazia Deledda. Oggetto di pulizia e bonifica uno dei luoghi in cui sono stati appiccati i cosiddetti «falò» di San Giuseppe abusivi. Nello specifico, sono stati rimossi grandi quantitativi di materiale, finestre sedie e tavoli di legno utilizzati per il rogo che ha causato una forte deflagrazione nella serata di domenica. Sul posto il sopralluogo del presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli. Gli agenti della Polizia Locale di Taranto hanno messo in sicurezza la zona oggetto dell’intervento e garantire lo svolgimento regolare delle operazioni.

Ricordiamo che gli interventi congiunti di Kyma Ambiente e Polizia Locale di Taranto, per rimuovere cataste e materiale di ogni tipo accumulato in varie zone della città, erano iniziati la scorsa settimana e sono proseguiti fino alla giornata di San Giuseppe. Rimosse oltre 50 tonnellate di materiale accatastato, squadre addette alla pulizia con oltre 10 unità più i relativi mezzi, pattuglie e agenti della Polizia Locale di Taranto. Questi alcuni dei numeri dell’intervento congiunto. A questo si aggiunga anche l’episodio della sassaiola contro i mezzi e le pattuglie e l’aggressione subita dalle squadre d’intervento, a cui tutta Kyma Ambiente ribadisce massima solidarietà e condanna per quanto accaduto.

«Questo è il bilancio di questi giorni di interventi, effettuati su disposizione del sindaco Rinaldo Melucci. Episodi come quelli che si sono verificati non sono legati alla tradizione, ma parliamo di pura inciviltà» ha commentato il presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli «Un costo di circa 15 mila euro, causato dall’inciviltà di pochi, ma che si riversa a carico di tutta la cittadinanza. La speranza è che siano i cittadini stessi ad isolare queste sacche di inciviltà, perché come abbiamo visto nell’episodio del quartiere Tamburi, si mettono a repentaglio la sicurezza, la salute e l’incolumità dei cittadini».

LE ALTRE REAZIONI

MELUCCI: “PREFETTURA E ISTITUZIONI CI AIUTINO”
Quel che è accaduto ieri nei quartieri Tamburi e Paolo VI non è da sottovalutare, anche alla luce delle continue segnalazioni che ci giungono da quelle aree, per esempio rispetto all’ostilità mostrata nei confronti dei tanti cantieri di rigenerazione urbana che abbiamo avviato e della maggiore presenza delle istituzioni e dei presidi del territorio che stiamo programmando.
La sensazione è che vi sia una sorta di netta opposizione al cambiamento, un rifiuto delle regole che noi, invece, dobbiamo contrastare. Perciò anche quest’anno, come gli scorsi, avevamo lavorato sodo affinché fosse rimosso e sequestrato il materiale accumulato per appiccare i falò abusivi, ben oltre 50 tonnellate. Un grazie e una solidarietà sentiti vanno indirizzati ai nostri operatori di Polizia Locale e di Kyma Ambiente che, a loro volta, hanno subito aggressioni durante queste attività.
Dopotutto, a fronte di pochi elementi che discreditano questa città e mettono a repentaglio una vita serena della comunità, c’è una stragrande maggioranza di cittadini onesti, responsabili, laboriosi, che merita che nessuno si arrenda rispetto alle sfide dei nostri tempi.
E per questo ci occorre l’aiuto di Prefettura e forze dell’ordine: abbiamo bisogno di incontrarci presto e capire insieme cosa fare ancora per impedire che si ripeta quanto accaduto ieri, come per ritrovare equilibrio e tranquillità in quelle zone della città. Le istituzioni faranno sentire la loro attenzione e certe abitudini incivili vanno interrotte.
Contro questo disprezzo delle regole e del buon senso, che mette a repentaglio anche la vita dei più piccoli, abbiamo bisogno di restare vigili e uniti, occorre contegno e prudenza anche di tutte le forze politiche e degli stakeholder rappresentativi della città, occorre mettere al primo posto il futuro di Taranto.
PD CIRCOLO DI VITTORIO: “STOP ALLE INUTILI PASSERELLE”

Alcuni rappresentanti istituzionali in questi giorni hanno pubblicato foto sui social, vantando il sequestro di oltre 50 tonnellate di legna, per smorzare l’insana tradizione dei falò abusivi di San Giuseppe. Avevano garantito che la situazione, in particolare nei quartieri periferici come i Tamburi e Paolo VI, era sotto controllo, e la legalità del tutto ripristinata. Quello che è accaduto nella serata di domenica dimostra l’esatto contrario. La nostra città in questi giorni è vittima di forti atti di violenza e vandalismo. Grande responsabilità va addebitata alla mancanza di una vigilanza adeguata. Ovviamente, vanno al tempo stesso stigmatizzati comportamenti d’inciviltà di una parte dei cittadini, comportamenti che rasentano la follia. Monta però la rabbia della parte buona della città, quando vengono pubblicate foto e ci si vanta di tenere al sicuro Taranto, mentre al contrario non si riesce a fare rispettare la legge. La dimostrazione piuttosto eloquente è rappresentata da quello che è accaduto nel momento in cui, durante un intervento della polizia locale, nel quale erano coinvolte tre pattuglie, per impedire falò abusivi, quattro giovani, di fronte ai tentativi degli agenti, hanno risposto “qui comandiamo noi” per poi proseguire indisturbati con l’accensione del falò. Nessuna risposta da parte degli agenti presenti, circa una decina. Il fatto che sconcerta maggiormente è dato dai commenti soddisfatti da parte degli stessi rappresentanti, che dicono di aver fatto pulizia e aver messo l’area in sicurezza. Conseguenze, anche se indirette, sono le ferite riportate al rione Tamburi da una ventina di ragazzi, tra cui uno in prognosi riservata e quattro in gravi condizioni, e un altro grande falò con fuochi d’artificio, al quartiere Paolo VI. Invitiamo dunque le autorità competenti a mettere fine a inutili passerelle, e a cominciare a lavorare sul serio. La sicurezza, come la salute dei cittadini, deve essere al primo posto in tutto.

STELLATO (IDV): “SERVE REGOLAMENTO COMUNALE”

Stop ai falò selvaggi, si a quelli autorizzati, in aree delimitate e presidiate da vigili del fuoco e forze dell’ordine. Occorre individuare aree dedicate allo svolgimento dei riti del fuoco attraverso un apposito regolamento comunale, che integri i protocolli e le norme di sicurezza esistenti”.
È la proposta del gruppo di Italia viva, dopo l’incidente del falò di San Giuseppe al rione Tamburi, che ha causato danni e feriti tra la popolazione.
“E’ l’ennesima brutta vicenda che ne cela altre connesse alle periferie, meritevoli dell’attenzione della politica e della comunità”-  dichiarano Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale, Carmen Casula, consigliere comunale e Fulvio Costone referente provinciale per la sicurezza di Italia Viva -.
“Rispetto ai falò fuori controllo – proseguono – servirebbe poi elevare l’asticella del comune senso civico, ma anche quella dei controlli.
Non basta smantellare le cataste di legno segnalate dai cittadini, occorre intensificare la mappatura dei controlli sul territorio, a cura della polizia locale, soprattutto nei quartieri periferici e per tutta la giornata dedicata a San Giuseppe”.
Per questo i renziani avanzano l’idea di
“una proposta in consiglio comunale tesa a regolamentare i falò in aree ben definite della città, mediante l’utilizzo di legna da ardere che non sia coperta da vernici e che non impatti con l’ambiente, nel rispetto degli standard di sicurezza ed alla presenza di forze dell’ordine e vigili del fuoco.
Proprio come altri comuni pugliesi che, del falò, hanno fatto una attrazione sicura”.

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