PUGLIA: NULLA DI FATTO PER LE FESTE PATRONALI

La delusione degli operatori del settore

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Nulla di fatto per la ripresa – sia pure con una organizzazione modificata in base alle misure prevenzione Covid – per le feste patronali in Puglia. Delusione degli operatori. Si tratta di eventi che, in tempi normali, sarebbero cominciati già dopo Pasqua toccando il loro clou in estate, e proseguendo poi sino almeno a metà ottobre, accendendo di luci e colori le piazze di Puglia. E invece niente luminarie, processioni del patrono, concerti musicali, delle bande come dei cantanti, e fuochi d’artificio.

Sono a terra, perchè non stanno lavorando e rischiano di non lavorare affatto quest’anno, qualche migliaio di persone tra musicisti delle bande, addetti alle luminarie e ai fuochi d’artificio, ambulanti dei mercatini della festa, giostrai e artisti di strada. Stamattina – nell’ambito della fase 2 – confronto in video conferenza in Regione Puglia tra gli assessori Loredana Capone (Turismo), Cosimo Borraccino (Sviluppo economico), il coordinatore della task force epidemiologica della Regione, Luigi Lopalco, e i rappresentanti del mondo delle feste patronali in Puglia. Per la Regione Puglia, si tratta di conciliare le necessità degli operatori delle feste con la tutela della sicurezza del pubblico che vi affluisce. Per l’assessore Capone, “le feste patronali  sono il simbolo della Puglia, insieme alle luminarie, ai prodotti tipici, ai fuochi d’artificio, alle giostre, alla cassaarmonica e le bande che la abitano. Si tratta – rileva Capone – di un comparto che ha contribuito in modo sostanziale all’appeal della Puglia. Un vero e proprio brand – sottolinea – che la Regione ha voluto esportare in tutte maggiori Fiere del turismo: da Berlino a Francoforte, a Londra, a New York”.

Per l’assessore al Turismo, sono “feste che accolgono migliaia di persone, pugliesi che rientrano per parteciparvi. Non intendiamo rinunciarvi – rileva Capone – ma anche alla luce della decisione dei vescovi pugliesi di non organizzare, con i comitati festa, processioni, nè di partecipare alle feste patronali, è fondamentale ragionare a fondo e farlo tutti insieme, analizzando pro e contro”. Gli operatori delle feste patronali affermano che “la Cei pugliese, riunita ieri sera, ha negato ogni tipo di permesso come Diocesi e comitati sino al 31 dicembre. La Regione Puglia, al momento, su suggerimento di Lopalco, chiede tempo perché non c’è un percorso di sicurezza, oltre che non essendoci la partecipazione del patrono e dell’ente ecclesiastico non si può pensare di poter fare una manifestazione civile in onore dei patroni stessi”. “Si potrà valutare, con un supporto della Regione e dei Comuni, per le risorse disponibili, di iniziare a pensare a dei format alternativi di manifestazioni culturali” commentano gli operatori. “Come Ponzio Pilato – aggiungono ancora gli operatori -, la Regione Puglia se ne lava le mani. Ora è colpa solo dei vescovi. Si passano tra di loro la patata bollente delle feste patronali e intanto il tempo passa” concludono gli operatori a proposito che di settimana in settimana cresce il numero delle feste per quest’anno annullate. (AGI)

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