PRIMO PROGETTO MUSICALE DEL RAPPER IL B

GTA EP E' DISPONIBILE SUI PRINCIPALI STORE DIGITALI

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Finalmente l’attesa è finita. E’ venuto alla luce il primo tanto atteso progetto musicale del rapper, tarantino di adozione, Marco Nadir, in arte “Il B”.

 

G-TA EP, disponibile sui principali digital store, contiene sei brani, e vede ben quattro collaborazioni con altrettanti rapper locali, come El Machico, SubPark, Drama e Delinquentin.

Ricco anche lo staff della produzione che annovera nomi importanti come Delinquentin, SubPark, Anatema e Jaze (quest’ultimo ha curato anche l’aspetto fonico del progetto lavorando sui mix e sui master).

Preziosa anche la collaborazione artistica nella realizzazione della copertina del grafico Carlo Carone (CarloSoftDesign) e del videomaker Marco Ritelli (MarkrFilms).

 

Il nome di G-TA prende spunto dal noto videogioco GTA. Nel gergo rap la G sta per indicare l’immaginario gangster, e TA per l’autore rappresenta Taranto (TA) città dove è cresciuto e non estranea purtroppo, al tema della criminalità.  L’ep comunque non verte su questa tematica ma anzi vuole essere un monito su come stare attenti a commettere scelte sbagliate e ad avere compagnie sbagliate con la sincera speranza che nel piccolo, questo progetto riesca a salvare l’anima di qualcuno che abbia commesso errori ma che abbia allo stesso tempo voglia di ricominciare.

 

 

 

Marco Nadir Haj-Yahya, in arte IL B, classe 1995, nasce a Bari in una famiglia modesta di tre persone composta da lui, sua madre e suo fratello maggiore.

Sin da piccolo si accorge di alcune differenze sociali che lo distinguono dalla maggior parte degli altri bambini. Nell’irto percorso della crescita incontra sempre più difficoltà, fino ad arrivare quasi a perdere se stesso.  Dopo alcuni anni di formazione, tra scelte sbagliate e giusti consigli, ha un incidente in moto molto grave.

“In quell’incidente non sono solo morto, sono morto e rinato”. Ed è proprio così. Dagli eventi più funesti spesso ci si rimbocca le maniche e si riprende a vivere meglio di prima. Ecco che nel lungo  percorso di riabilitazione Marco ha modo di riflettere, capire e apprezzare cose che prima stentava a vedere. Ecco che nel 2015, attua un vero e proprio processo di rinascita da lui stesso definito di rivincita avvicinandosi, grazie ai suoi amici al mondo del RAP, sentendo in maniera imponente di avere qualcosa da raccontare al mondo.

 

Inizia quindi ad avere i primi confronti con altri rapper più esperti del panorama locale che lo hanno sempre incoraggiato a non mollare la strada intrapresa per nessun motivo, e proprio quei mostri sacri che per lui erano degli idoli inimitabili ora lo rispettano e molti collaborano anche con lui.

 

“Ho trovato nella musica il mio sfogo, conscio che al giorno d’oggi sia difficile trovare qualcuno che ti ascolti sul serio ma sono certo che scrivere vuol dire sfogarsi e se lo fai con la parte più intima di te nessuno potrà ignorarti e nessuno vorrà smettere di ascoltarti”.

Queste le aspettative di Marco che ci tiene anche a spiegare come è nato il suo pseudonimo e le sue origini artistiche: “IL B, è il diminutivo di “il barese”, che è il soprannome con cui mi chiamavano i ragazzini quando da piccolo mi trasferii  a Taranto…e il modo con cui lo facevano non era certo amichevole…a quell’età è tutto amplificato e il malessere ovviamente lo avvertivo e fare musica mi ha aiutato a superare momenti poco felici ecco che quindi sono sempre più convinto che far musica possa essere il tipo di terapia migliore ma anche di espressione a livello globale perchè vedere un proprio lavoro finito non ha prezzo.”

 

Infine un messaggio dell’artista ai giovani: “invito tutti i giovani che crescono in situazioni più difficili rispetto all’ipotetica normalità, di cercare un modo per trovarsi un posto nel mondo, che sia fare sport, praticare qualche forma d’arte o avvicinarsi a qualsiasi altro tipo di passione che possa suscitare ambizione e qualcosa in cui credere, in determinati contesti è facile e sembra quasi giusto avvicinarsi alla strada, a Taranto questo fenomeno è molto frequente, come in altre città, e vorrei mandare un messaggio a tutti coloro che pensano che questa sia la soluzione migliore, il mio EP, G-TA, parla proprio di questo, di storie vissute in prima persona e storie di altri, di ciò che si è fatto e di ciò che si può fare, di situazioni immaginate, di come si possa cambiare e ambire

al miglioramento”

L’EP contiene testi espliciti, raccontati in chiave RAP, che ha l’obiettivo di arrivare dentro all’ascoltatore e suscitare emozioni che risveglino il nostro essere spesso messo in discussione dagli altri ma soprattutto da noi stessi.

 

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