PORTO DI TARANTO: OPERAIO MUORE AL QUARTO SPORGENTE

E' rimasto schiacciato da un telaio di ferro. Le reazioni e i commentI

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Incidente mortale, questa mattina, al porto di Taranto. Vittima Massimo De Vita, ex dipendente della società Taranto Container Terminal, di 45 anni (lascia moglie e due figli). Il lavoratore, addetto alla movimentazione delle pale eoliche, è rimasto schiacciato nella parte pubblica del quarto sporgente, lato ponente. Secondo una prima ricostruzione si è ribaltato il telaio di ferro che contiene le pale eoliche e l’uomo é rimasto schiacciato. De Vita era stato assegnato dall’Agenzia per il lavoro portuale dalla società Tct che ha lasciato  da anni il terminal container di Taranto, alla compagnia portuale nell’ambito degli interventi per la rioccupazione del personale portuale. Sul posto sono in questo momento forze di polizia e Autorità portuale di Taranto .
Secondo quanto si è appreso, rispetto ad una prima ricostruzione, il telaio, che ha un peso rilevante, non conteneva le pale che erano state sbarcate poco prima. L’incidente è avvenuto al quarto sporgente, nella parte pubblica, già teatro di altri gravi incidenti negli anni passati. Ad aprile 2021 Natalino Albano, giovane operaio della Peyrani Sud, impresa di movimentazione e trasporti, precipitò da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. Albano stava seguendo l’andamento del carico a bordo di pale eoliche. “Siamo di fronte ad un’ennesima tragedia sul lavoro nel porto di Taranto. La sicurezza sul lavoro diventa sempre più una priorità ed una emergenza da affrontare” dichiarano i segretari Cgil, Cisl e Uil di categoria, Di Ponzio, Fiorino e Sasso che annunciano che alle 12 di oggi suoneranno  le sirene delle navi in porto. Le sigle sindacali stanno valutando altre iniziative da assumere. Intanto, in  relazione all’incidente, Acciaierie d’Italia, ex Ilva, con una nota precisa che “di non avere alcun coinvolgimento nelle operazioni che hanno condotto a tale incidente, né direttamente né tramite attività svolte da appaltatori per conto di Acciaierie d’Italia”. La società  “comunica inoltre di non avere in gestione lo sporgente numero 4 Lato Ponente del porto di Taranto”.

MASSIMO BATTISTA (UNA CITTA’ PER CAMBIARE)

Sulla tragica vicenda interviene così il candidato sindaco Massimo Battista di Una città per cambiare.

È intollerabile che nel 2022 si muoia ancora a causa del lavoro, Taranto piange l’ennesimo morto.

Un incidente grave accaduto questa mattina al quarto sporgente, le cui dinamiche sono ancora in via di definizione, l’ennesima tragedia che colpisce la nostra città.
Alla famiglia dell’operaio deceduto vanno le nostre più sentite condoglianze.

 

ODDATI (PD)

“Quello che è accaduto questa mattina al porto di Taranto ci dà conferma dell’esigenza di tenere alta la guardia su un tema purtroppo sempre attuale come quello della sicurezza”
Nicola Oddati, commissario provinciale del Pd di Taranto interviene in merito alla morte di un lavoratore, addetto della compagnia portuale, al IV sporgente.
“Solo ieri, in una agorà tenuta proprio a Taranto, abbiamo discusso con la Cgil delle varie problematiche del mondo del lavoro. Se da un lato vanno affrontate le questioni relative al mantenimento dei livelli occupazionali e a dignitose condizioni di lavoro, ancor più rilevante è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Interventi mirati a curare il lavoro malato e precario”.

“Le mie personali condoglianze e quelle di tutto il Partito Democratico jonico ai familiari del giovane deceduto questa mattina”.

RIFONDAZIONE COMUNISTA TARANTO

Siamo di fronte all’ennesima morte sul lavoro nel porto di Taranto: a soli 40 anni perde la vita sul posto di lavoro Massimo De Vita, addetto alla movimentazione delle pale eoliche. È passato meno di un anno dall’incidente mortale al porto di Taranto in cui ha perso la vita Natalino Albano e oggi una nuova tragedia ha colpito la nostra città. Alla famiglia della vittima e ai suoi colleghi va tutta la nostra vicinanza.

Anche se le cause dell’infortunio sono ancora in fase di accertamento, nel 2022 non possiamo tollerare che ancora una volta una famiglia pianga la morte di un operaio.
Nello scorso anno in Italia più di 3 persone sono morte ogni giorno nell’esercizio della propria attività lavorativa. Come Rifondazione Comunista di Taranto continuiamo a sollecitare le istituzioni affinché prendano degli impegni seri per la sicurezza sul lavoro.

CGIL TARANTO

Massimo De Vita non c’è più – dichiara Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – ma c’è una storia, la sua, e quella di Natalino Albano, morto quasi un anno fa a 300 metri dalla tragedia di oggi, e che non vogliamo più declinare al passato. Archiviarla tra le cose accadute e dimenticate.

In questo momento le autorità incaricate delle indagini sull’incidente, stanno verificando le dinamiche, ma a quanto pare Massimo De Vita, operaio esperto anche per la sua decennale esperienza all’interno dell’ex Taranto Container Terminal, aveva appena iniziato il suo turno di lavoro.

Oggi avrebbe dovuto caricare su una nave i castelletti in acciaio che sorreggono nel trasporto le pale eoliche. Non si comprende ancora come uno di questi manufatti in acciaio sia caduto proprio sul corpo di De Vita che purtroppo non avrebbe avuto scampo.

Estremo riserbo nella FILT CGIL che con i suoi rappresentanti sindacali e ora al IV sporgente.

E’ un nostro iscritto – riesce a dire solo Michele De Ponzio che per la FILT CGIL segue proprio i lavoratori del porto.

Suoneremo nuovamente quelle tragiche sirene – commenta il segretario della FILT CGIL, Francesco Zotti – e speriamo che questa volta riescano a ridestare le coscienze di tutti.

Alla famiglia e agli amici di Massimo, tutto il cordoglio della CGIL e della FILT.

MICHELE MAZZARANO (PD)

“Inaccettabile perdere la vita sul posto di lavoro”. Il Consigliere regionale Michele Mazzarano commenta a caldo la notizia dell’ incidente verificatosi poco dopo le 8.00 di oggi  al IV sporgente del porto di Taranto. Un  40enne, addetto della compagnia portuale,  ex Tct, è stato  investito da un telaio di ferro sganciatosi dalla sua sede naturale.
“Questa notizia tragica apre la giornata nel peggiore dei modi. Certamente gli organi competenti, con  gli accertamenti in corso, andranno ad individuare le cause, e le eventuali responsabilità.
In un momento in cui si discute  in maniera vivace del futuro della città di Taranto – prosegue Mazzarano –  va certamente posta in cima alla lista delle priorità la sicurezza sui luoghi di lavoro in un’area  industrializzata come quella jonica. Questo perché non esiste sviluppo che non rispetti e tuteli prima la persona. Particolare attenzione richiede evidentemente un luogo come il IV sporgente, già tristemente noto per altre morti sul lavoro ”.
“Alla famiglia e ai colleghi della vittima le mie più sentite condoglianze”.

EMIDIO DEANDRI (ANMIL)

Oggi purtroppo registriamo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro a Taranto, una città che paga, con tragica periodicità, un pesantissimo tributo di vita umane allo “sviluppo del Paese”.

Lo paga con tanti lavoratori che, come oggi Massimo De Vita, escono tranquilli di casa la mattina salutando i figli e non tornano più, schiacciati da un carico o cadendo in mare in una gru, e lo paga riempiendo gli ospedali di lavoratori affetti da malattie professionali e di tanti cittadini con patologie tumorali.

Eppure l’unica attenzione che riserva anche questo Governo a Taranto è per la produzione necessaria per il PIL nazionale, oggi più che mai strategica per la crisi energetica e per quella derivata dalla guerra.

Il premier Mario Draghi si preoccupa della produzione, ma non spende una parola per la sicurezza sui posti di lavoro e per abbattere l’inquinamento che ammala i tarantini.

Questo è inaccettabile: non c’è vita umana che possa essere immolata sull’altare della produzione!

Siamo stanchi di assistere a questo stillicidio di morti bianche e non abbiamo più parole per esprimere la nostra rabbia di fronte a queste barbarie, perché tali sono.

Ma l’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) continuerà a battersi per il sacrosanto diritto di ogni lavoratore ad operare in sicurezza e in un ambiente salubre.

Esprimo le condoglianze di tutta l’Anmil ai familiari di Massimo De Vita, 45 anni, padre di due figli e ex operaio TCT, che ha oggi ha perso la vita mentre era impegnato ex art. 17 all’interno della compagnia portuale Nuova Neptunia.

L’Anmil esprime, inoltre, la propria disponibilità nell’assisterli gratuitamente in futuro nello svolgimento delle pratiche presso l’INAIL, ovvero tutta l’assistenza necessaria per ricevere il contributo regionale riservato alle vittime del lavoro e la pensione da parte dell’INAIL riconosciuta a prescindere alla posizione lavorativa del deceduto e dall’azienda in cui lavorava.

Inoltre, se dovessero emergere responsabilità dell’azienda della quale la vittima era dipendente, l’ANMIL Taranto intende costituirsi parte civile nel relativo procedimento.

RINALDO MELUCCI (CANDIDATO SINDACO)

L’incidente di questa mattina al IV Sporgente, costato la vita a un giovane operatore portuale, ci mette di fronte alla necessità di fermarci e riflettere ancora sul tema della sicurezza sul lavoro.

Riteniamo di dover sospendere le iniziative di alcun genere oggi, a cominciare dalla visita al primo cantiere del quartiere Tamburi.

Alla famiglia e ai colleghi della giovane vittima giunga il nostro più sentito cordoglio.

MARIO TURCO (VICE PRESIDENTE M5S)

«Esprimo il mio cordoglio alla famiglia dell’operaio Massimo De Vita, ex dipendente TCT, morto questa mattina mentre lavorava al quarto sporgente del porto di Taranto, a causa di un incidente risultato fatale. Il MoVimento 5 Stelle ritiene inammissibile l’ennesima morte bianca in un territorio che, purtroppo, risulta recidivo sotto questo profilo, e ribadisce con forza il suo impegno nel percorso mirato a garantire la totale sicurezza dei luoghi di lavoro in Italia.»

FRANCO RIZZO (COORD. PROV. USB)

“Siamo sgomenti per l’ennesima brutta notizia che si verifica  in questa città”. Così Franco Rizzo, coordinatore provinciale Usb Taranto, sul fatto tragico avvenuto nelle prime ore di oggi al porto di Taranto.
“Attendiamo che chi di competenza faccia gli accertamenti del caso e auspichiamo che davvero si volti pagina, cercando di arginare più possibile il triste fenomeno delle morti sul lavoro”.
“Va rilevato che Massimo De Vita, deceduto oggi, è la seconda vittima in meno di un anno nella stessa area. Ad aprile scorso  Natalino Albano perse la vita cadendo da una nave sempre nel IV sporgente. Va da sé che questo impone una riflessione attenta sulla eventualità di introdurre misure di sicurezza aggiuntive e controlli più serrati”.

MONS. FILIPPO SANTORO (ARCIVESCOVO DI TARANTO)

Apprendo con sgomento dell’incidente mortale avvenuto al quarto sporgente del porto di Taranto, la mia paterna vicinanza alla famiglia del giovane operaio Massimo De Vita.

Questa terra continua ad immolare lavoratori, vite umane sacrificate al profitto lì dove il lavoro dovrebbe essere occasionedella promozione della dignità umana e di emancipazione sociale.

Mi associo all’appello accorato già lanciato da papa Francesco: “Basta morti sul lavoro. È importante dare dignità all’uomo che lavora ma anche dare dignità al lavoro dell’uomo perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro”.

RENEXIA

In riferimento all’incidente avvenuto in data odierna, presso la zona portuale di Taranto “Sporgente Numero 4 Lato Ponente”, Renexia precisa di non aver alcun coinvolgimento negli eventi e che le proprie maestranze sono operative presso la banchina del molo polisettoriale.

La Società, insieme a tutto il personale dipendente, esprime il proprio cordoglio per quanto accaduto questa mattina.

SEN. ROBERTO MARTI (LEGA)

“Quanto accaduto a Taranto è l’ennesima assurda tragedia di cui bisogna comprendere al più presto le dinamiche. E se da un lato toccherà alla magistratura fare luce per individuare eventuali carenze, errori e responsabilità, anche la politica e le istituzioni non possono più limitarsi a prenderne tristemente atto”. Il senatore della Lega Roberto Marti, segretario del partito in Puglia, interviene a poche ore dalla notizie dell’incidente sul lavoro che al porto di Taranto ha provocato la morte di un uomo di 40 anni.
“Non è più rinviabile a mio avviso l’istituzione di un tavolo regionale permanente che che veda coinvolti rappresentanti delle istituzioni, consiglieri regionali, parlamentari del territorio, associazioni datoriali, sindacati e ispettorato del lavoro, sì da poter non soltanto aumentare il livello e la qualità dei controlli sul rispetto delle normative di sicurezza ma anche avere costantemente il polso delle esigenze e poterle quindi trasformare in realtà concrete. Alla famiglia, agli amici, ai colleghi di Massimo De Vita il mio più sincero abbraccio di cordoglio”.

GIANFRANCO SOLAZZO (Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi)

“L’incidente mortale sul lavoro verificatosi oggi al quarto sporgente del porto, allunga inesorabilmente l’elenco di vite spezzate a Taranto e nel Paese, nonostante le continue denunce sindacali sulla mancata sicurezza e motivate da una progressività di eventi che contrastano, in particolare, con la dignità della persona e del lavoro, principi valoriali della nostra Carta Costituzionale.

La Cisl manifesta solidarietà e vicinanza alla famiglia di Massimo De Vita, 40 anni, impegnato in operazioni di movimentazione di un grosso carico di pale eoliche, ennesima dimostrazione di quanto le attività per le produzioni green non siano automaticamente lavori meno impattanti sui versanti della salute e della sicurezza.

Confermiamo ancora una volta la nostra fiducia nella Magistratura, perché prima possibile faccia chiarezza sulla dinamica dell’incidente odierno ma auspichiamo, ancora una volta, che gli Enti strumentali preposti rendano più cogenti ispezioni e controlli, prima che altri incidenti mortali si verifichino.

Da tempo a livello nazionale si chiedono azioni forti ed il rispetto di norme esigibili, il rispetto dei contratti e della dignità dei lavoratori, questioni non più eludibili a Taranto come nel resto del Paese.

I tanti protocolli  su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritti, vanno resi effettivamente applicabili e verificabili e ciò avviene con controlli e verifiche costanti e punendo chi tenta di eludere leggi e norme mettendo a rischio la vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

La legalità ed il rispetto di norme e contratti abbia sempre diritto di cittadinanza a Taranto con nel resto del Paese”.

UIL/ CHIESTO UN INCONTRO AL PREFETTO

Oggetto: Incidente mortale area portuale IV Sporgente

Per quanto all’oggetto, la scrivente Confederazione formula a Sua eccellenza il Prefetto, formale istanza per un incontro presso la sede della Prefettura.

La nostra richiesta si introduce a rafforzamento delle azioni condivise e già avviate dietro la promozione e coordinamento di codesta Prefettura – come il Protocollo di intesa del 22 febbraio 2022 dei Settori Agricoltura e Costruzioni e, mira a potenziare la Sicurezza nei luoghi di Lavoro ed al potenziamento/aumento dei controlli/sopralluoghi e della vigilanza per il contrasto dell’illegalità.

Certi di un Suo cortese riscontro, restiamo in attesa di conoscere luogo e data dell’incontro.

Con osservanza, Segreteria Uil Taranto

                                                      

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