POLIZIA, CONFISCA DI BENI E IMMOBILI PER MILIONI DI EURO

DOPO DECRETO MESSO DALLA CORTE D'APPELLO DI LECCE

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Lo scorso 19 gennaio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto emesso della Corte d’Appello di Lecce con il quale è stata annullata la revoca della confisca dei beni di una società a responsabilità limitata riconducibile, seppur indirettamente, ad un noto personaggio del panorama criminale martinese, con contestuale reimmissione degli stessi nel possesso dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale.

Le indagini iniziate nel 2007 a seguito dell’accertamento di una presunta irregolarità nella costruzione di un immobile, destinato a diventare un hotel a 7 piani, hanno portato, nel 2011, al sequestro di beni della predetta società per un valore di circa 10 milioni di euro.

L’uomo, in base alle risultanze investigative dell’epoca, avrebbe ceduto le quote della società dapprima ad un suo nipote, mentre, attualmente, la società risulta intestata al figlio minore.

Il provvedimento disposto dal Presidente della Seconda Sezione Penale del Tribunale di Taranto, su proposta del Questore di Taranto, riguardava beni acquistati dal soggetto in questione tra il 2002 e il 2005 con denaro di sospetta provenienza, per il tramite della S.R.L.

Detto sequestro venne poi convertito in confisca definitiva, ma, a seguito di ricorso, la Corte d’Appello di Lecce nel 2020 revocò la confisca di tutti i beni e ne ordinò la restituzione agli aventi diritto.

Successivamente la Procura Generale di Lecce ha proposto ricorso in Cassazione contro la revoca della confisca dei beni e, a seguito di rinnovato giudizio, la Corte di Appello di Lecce, con pronuncia del 1° ottobre 2021, ha confermato il dispositivo della sentenza di primo grado, ossia la confisca dei beni e disposto la reimmissione degli stessi nel possesso dell’amministratore giudiziario.

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