LONOCE: “ILVA, TROVEREMO UNA SOLUZIONE”

Il presidente del consiglio Comunale "Ora gli indiani paghino e vadano via"

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Sulla vicenda della crisi Ilva interviene il Presidente del Consiglio Comunale, Lucio Lonoce

E così il colosso dell’acciaio, il leader mondiale del settore, la superpotenza planetaria se ne va. Dopo tanti roboanti annunci, mille promesse e tante illusioni propinate a piene mani abbandona il campo. E fugge spegnendo gli impianti (da affittuario e non da proprietario!), promettendo di saldare i debiti (ma lo scetticismo tra i creditori dell’appalto è largamente diffuso) e lasciando nella disperazione migliaia di lavoratori con le loro famiglie.
Grazie Mittal, per questo capolavoro!
Sì, perché di capolavoro si deve parlare, al di là della legittima ironia, in quanto ha eliminato il temibile concorrente italiano sul mercato mondiale dell’acciaio, costringendo il nostro Paese ad acquistarlo da altre nazioni. Magari proprio dall’India e dallo stesso Mittal che, durante la sua breve permanenza a Taranto, ha acquisito nuovi clienti, ai quali con ogni probabilità venderà il proprio acciaio, fissando un prezzo che non sarà certo tra i più convenienti.
Del resto, come ha scritto di recente l’autorevole quotidiano economico-finanziario “Il Sole 24 ore”, nei primi nove mesi di quest’anno gli indiani hanno aumentato i propri volumi di vendite del 14,8%, mentre la Turchia ha venduto in Italia quasi un milione di tonnellate di coils e la Serbia è crescita in questo settore del 24,8%!
Uno scenario estremamente preoccupante per l’economia e il sistema industriale del nostro Paese, in generale, e devastante per il nostro territorio in particolare.
Sento ancora parlare di un utilizzo delle maestranze dello stabilimento siderurgico nelle bonifiche del sito. Ma con quale formazione e soprattutto con quali risorse economiche? A Bagnoli si tentò un’operazione del genere, ma poi quell’area è rimasta in completo abbandono, con costi occupazionali e sociali altissimi.
Certo, la salute di noi cittadini e dei lavoratori va tutelata. L’ho detto più volte e lo ribadisco. Ma non sono convinto che il fermo degli impianti sia la soluzione migliore. In tante altre nazioni si è saputo coniugare lavoro e ambiente, con investimenti mirati e tecnologie avanzate. Perché in Italia no? Perché lo stabilimento è vecchio?
Eppure sono stati spesi milioni di euro negli ultimi anni per cercare di rendere ecocompatibile l’ex Ilva. Soldi spesi male?
A questo punto bene hanno fatto le Procure di Milano e di Taranto ad avviare un’indagine giudiziaria per “danno all’economia nazionale “ e per “distruzione di mezzi di produzione”.
Non possiamo accettare che un gruppo industriale si prenda gioco dell’Italia e della nostra città. Anche perché si è capito bene che la questione dello scudo penale è stata ed è solo un pretesto.
A questo punto è meglio che gli indiani se ne vadano. Non sono più credibili, né affidabili.
Troveremo una soluzione.
Intanto paghino subito i 50 milioni di euro che le imprese dell’indotto pretendono giustamente per lavori già eseguiti e fatturati per conto di ArcelorMittal. Aziende che, lo ricordo, si sono viste già congelare crediti per 150 milioni dalla gestione commissariale, poi passata all’amministrazione straordinaria.

Lucio Lonoce

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