LE SORELLE CARELLI: “GP CITTA’ DI TARANTO, PERCHE’ CANCELLARLO?”

La manifestazione non compare nel programma delle corse 2022

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera delle sorelle Milva e Anita Carelli, proprietarie dell’Ippodromo Paolo VI di Taranto, che protestano per l’ipotizzata cancellazione del Gran Premio Città di Taranto:

Sulle ali dell’entusiasmo e sullo slancio del pomeriggio appena trascorso, con la consapevolezza che ieri si è svolta l’ultima, 36esima edizione del Gran Premio Città di Taranto.
Un Gran Premio voluto fortemente da nostro padre che amava come noi, visceralmente la città, e che modestamente abbiamo cercato di onorare in ogni modo dopo la sua scomparsa.
Consapevoli di aver fatto tutto secondo le nostre capacità e possibilità, ci siamo impegnate a regalare una bella ed apprezzata pagina della storia del Paolo Sesto. Ma questa volta dubbi ed interrogativi ci assalgono.
Ci chiediamo se questo impegno, se il nostro lavoro, svolto con immutata passione sia stato in qualche modo apprezzato dagli operatori, dal pubblico, dagli addetti ai lavori. Ci chiediamo ancora se si fosse potuto fare di più e meglio.
Ma…. , si c’è un ma.
Ci piacerebbe per una volta essere giudicate, vedere valutato magari come si fa a scuola, il nostro lavoro con un voto. Magari come si fa con un compito in classe….
Ci piacerebbe sapere se meritiamo davvero di essere tagliate fuori da un evento che resta, e resterà, nella storia di una città: Taranto. Ma anche dell’ippica nazionale.
Chiediamo anche di essere liberamente ed apertamente rimproverate se non fossimo state all’altezza, ma anche liberamente ed apertamente elogiate se il nostro lavoro fosse stato di gradimento, dagli addetti al lavoro, dagli operatori, dal pubblico…. ma soprattutto dai burocrati.
Una cosa però appare evidente ed incontrovertibile, la nostra Taranto: E’ VIVA…!
E lo ha dimostrato per l’ennesima volta, rispondendo alla grande all’appuntamento, nonostante tutto. Nonostante la pandemia, le limitazioni, il super green pass, la pioggia e soprattutto durante la giornata di Santo Stefano che qui da noi al sud è sacra quanto e come il Natale. Ci chiediamo infine, e lo vorremmo veramente sapere, cosa ci meritiamo e soprattutto che cosa ci aspetta per il futuro?
Come diligenti soldati nel corso di questi anni abbiamo accolto ogni tipo di decisione, poche volte gratificante, tante altre penalizzante.
Come diligenti soldati abbiamo gridato in silenzio “obbedisco!” Siamo figlie di questa città che con orgoglio porta nel mondo la sua bellezza e la sua cultura, siamo imperturbabilmente tarantine.
Firmato
Sorelle Carelli

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