“LA PARANZA DEI BAMBINI” ARRIVA AL TATA’

Per la stagione di prosa del Comune di Taranto: lo spettacolo è tratto dal libro di Roberto Saviano

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Arriva venerdì 16 marzo a Taranto, al Teatro Tatà alle ore 21, già nel circuito Teatro Pubblico Pugliese, nell’ambito della stagione di prosa del Comune di Taranto, La paranza dei bambini, dal libro di Roberto Saviano. Nel gergo camorristico “paranza” significa gruppo criminale.

Dopo la felice esperienza dello spettacolo ‘Gomorra‘, Roberto Saviano e Mario Gelardi si uniscono di nuovo in  questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia scespiriana (lo studioso Jan Kott non diceva forse che è il macello uno dei temi nodali dell’opera di Shakespeare?) e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller.

Io per diventare bambino ci ho messo dieci anni, per spararti in faccia ci metto un secondo‘.

LA PARANZA DEI BAMBINI


di Roberto Saviano e Mario Gelardi 

Mismaonda presenta:

un progetto Nuovo Teatro Sanità

co-prodotto da Marche Teatro e Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea

in partnership con AMREF

con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini.

e con la partecipazione di Ivan Castiglione

Scene: Armando Alovisi
Assistente alle scene: Paolo Iammarone
Costumi: 0770
Calzature: YLATI
Musica: Tommy Grieco
Luci: Paco Summonte
Tecnici: Antonio Ferrentino, Gianfranco Ragusa, Davide De Maio

Assistente alla regia: Mario Ascione
Aiuto regia: Irene Grasso
Collaborazione alla regia: Carlo Caracciolo

Programmazione Mismaonda: Gianluca Russino e Laura Montagna

Il Nuovo Teatro Sanità e Mario Gelardi non sono solo resistenza e non sono semplicemente teatro. Loro sono il nucleo intorno al quale alla Sanità, a Napoli, si costruisce un presente reale, che si può toccare vedere e ascoltare. Un futuro che si può immaginare. Loro sono voci che sovrastano urla, sono mani tese. Con loro, con Mario, lavoro per portare in scena “La paranza dei bambini”. Solo loro possono trasformare in corpi, volti e voci le mie parole.

(Roberto Saviano)

“Hanno ali tatuate sulla schiena. Sfrecciano in moto contromano per le vie di Napoli perché sanno che la loro unica possibilità è giocarsi tutto e subito. 
Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. Sono la paranza dei bambini.”

Hanno scarpe firmate, famiglie quasi normali e grandi ali “d’appartenenza” tatuate sulla schiena.  Sfrecciano in moto contromano per le vie di Napoli perché sanno che la loro unica possibilità è giocarsi tutto e subito. Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. 

Sono la paranza dei bambini. 

Nel gergo camorristico “Paranza” significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli per la frittura di paranza. L’espressione “paranza dei bambini” indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti, proprio come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano racconta nel suo ultimo best seller. 

E quel romanzo diventa ora uno spettacolo teatrale che racconta una verità cruda, violenta, senza scampo. Non a caso lo spettacolo nasce nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo ‘miracoloso’ nel cuore di Napoli, dove si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile. 

L’infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo‘, diceva William Golding, l’autore de ‘Il signore delle mosche‘. E come nel romanzo di Saviano così anche nello spettacolo i protagonisti creano una loro comunità che impone regole feroci per perdere l’innocenza e diventare grandi.

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