“INQUINAMENTO, ANDIAMO OLTRE I PROCLAMI”

L'intervento del segretario provinciale della Cgil, Paolo Peluso

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Il 2017 è stato l’anno in cui la concentrazione dei principali gas serra nell’atmosfera (CO2, metano e N2O) hanno toccato livelli mai raggiunti prima. La loro concentrazione media su scala globale è stata infatti pari a 405 parti per milione. Un dato a cui Taranto contribuisce con alcuni degli insediamenti industriali più importanti d’Europa e con una quota verde davvero ridicola. Ma se così è resta incontrovertibile anche un altro dato, lo stesso che abbiamo posto al Ministro Di Maio parlando di ILVA. Ovvero ci sono azioni che si possono mettere in campo da subito e che invece stentano ancora a partire, fermi nell’ossessione su fabbrica si e fabbrica no.

La voce è quella del segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso, che già nei scorsi si era espresso sul tema della vertenza legata all’acciaieria spiegando la posizione del sindacato locale circa i tempi necessari per fare luce definitiva su tutti i passaggi che hanno segnato l’iter di cessione della più grande fabbrica siderurgica europea agli indiani di Mittal.

E’ un pianto spesso senza costrutto quello che Taranto è riuscita ad esprimere in questi anni, se è vero come è vero, che malgrado l’ingente mole di investimenti di cui la città è stata destinataria, malgrado gli sforzi compiuti dal comune capoluogo ad esempio sul Piano di riqualificazione della città vecchia, sono ancora poco palpabili i risultati che il territorio attende proprio nel quartiere Tamburi, luogo simbolo di questa lunga stagione  – dice Peluso – Mi riferisco in maniera particolare ai progetti di mitigazione che avrebbero dovuto riguardare quest’area della città e più specificatamente alla definitiva piantumazione dei 5 ettari di foresta urbana che avrebbe dovuto accerchiare l’ILVA e il piano di edilizia residenziale pubblica che avrebbe finalmente liberato dalle polveri le famiglie residenti sotto le colline di minerale del siderurgico.

Così mentre l’opinione pubblica viene costantemente pilotata o distratta, e giungono solo gli echi di questa prospettiva green quando il Rotary, o la FLAI CGIL insieme allo SPI procedono alla piantumazione di alcuni alberi fitodepuranti nella zona che dovrebbe occupare la foresta urbana, o nell’area di via Parini, a  noi mancano informazioni precise circa lo sviluppo di queste progettualità – afferma ancora il segretario della CGIL che infine fa appello ai parlamentari ionici.

Anche per loro vale il principio delle cose fattibili – sottolinea Peluso – e per questa ragione come CGIL solleciteremo costantemente i nostri rappresentanti parlamentari affinché siano pungolo verso gli enti competenti , ma anche catalizzatori di nuove risorse da destinare a Taranto, ai suoi cantieri di ricerca scientifica, al suo verde urbano, o alla tutela di patrimoni ambientali come le gravine o in corsi d’acqua storici come il Galeso, che versano in gravissime condizioni. Sarebbe il caso di andare oltre i proclami o gli alibi e cominciare ad operare per lo sviluppo sostenibile.

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