INCIDENTE IN SCOOTER IN MALATTIA, ACCIAIERIE DEVE REINTEGRARE OPERAIO

L'ESULTANZA DELLA UILM PER IL SUCCESSO DAVANTI AL GIUDICE DEL LAVORO

1.133

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Taranto, Raffaele Ciquera, ha condannato Acciaierie d’Italia, ex Ilva, a reintegrare nel posto di lavoro un dipendente, Angelo Valentini, che aveva licenziato, nonché a pagargli una indennità “commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto per 12 mensilità oltre alla rivalutazione monetaria”.  Il licenziamento era stato fatto dall’azienda che ha contestato al dipendente il fatto di aver circolato in scooter, dal 5 al 7 settembre 2019, sebbene proprio in quei giorni, come da certificato Inail, risultasse assente dal lavoro per “inabilità temporanea assoluta”. In un infortunio sul lavoro verificatosi il 5 agosto 2019, Valentini aveva infatti riportato la distorsione del polso destro e la frattura composta della stiloide ulnare – quest’ultima diagnosticata in ritardo per indisponibilità della radiologia Inail -. Il lavoratore era stato sottoposto a portare il gesso per 20 giorni. Il ctu in udienza, scrive il giudice, “ha precisato che tenuto conto della natura ed entità della lesione, la durata della inabilità assoluta stabilita dall’istituto assicuratore era oltremodo eccessiva” e che quando il dipendente ha usato lo scooter “sulla base di una considerazione statistica, la guarigione si era già compiuta”. Per il magistrato nella condotta di Valentini “non è ravvisabile un inadempimento” rispetto a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, per la quale “costituisce grave inadempimento la condotta del lavoratore che metta in pericolo la guarigione svolgendo nel periodo di sospensione dal lavoro per malattia attività anche non lavorative”. Per il giudice “l’eccessività e l’incongruenza della valutazione del periodo di inabilità temporanea operata dall’istituto, sono circostanze che vanno di certo tenute presente nell’elaborazione del giudizio”. Per il magistrato, quindi,  il licenziamento di Valentini “è privo di giusta causa è giustificato motivo”. Gli avvocati Silvia Torsella e Pino Altamura insieme alla Uilm hanno sostenuto il dipendente in giudizio. “L’ennesima causa vinta – commentano Antonio Talò e Gennaro Oliva della Uilm – restituisce dignità ad un lavoratore. Come sindacato, proseguiamo senza esitazione nella difesa dei diritti dei lavoratori”. (AGI)
TA1/ARI

Comments are closed.