ILVA, CITO A DI MAIO: “NO ALLA CHIUSURA DELLA FABBRICA, SI TROVI SOLUZIONE PER TARANTO”

Lettera aperta al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. L'ex sindaco e parlamentare si rivolge anche a Rinaldo Melucci chiedendo di affrontare le situazioni emergenziali: “Non basta consegnare ai cittadini la scarpata del lungomare”

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L’Onorevole Giancarlo Cito scende in campo a sostegno delle 14 mila famiglie dei dipendenti Ilva, che ancora oggi, non conoscono il proprio destino lavorativo. Si rivolge al vice premier Di Maio, chiedendo una volta per tutte una soluzione per Taranto, presa in giro per troppo tempo.

On Cito: “ il Ministro Di Maio non può permettersi di perdere altro tempo, sa bene che ormai il tempo sta scadendo e queste famiglie, non possono rischiare di trovarsi senza un lavoro. Il nostro sud è già colpito da un’enorme crisi economica, la chiusura dell’Ilva porterebbe Taranto, ad una guerra civile, la così detta “guerra tra poveri”.Di Maio deve assumersi le sue responsabilità ed arrivare ad una conclusione .Tutela occupazionale e risanamento ambientale, di questo ha bisogno Taranto. Cosa aspetti Di Maio?Il mio appello è rivolto,anche al primo cittadino , a lui il compito di difendere con tutte le sue forze i 14 mila dipendenti Ilva. Caro Melucci, Taranto in questi giorni è protagonista di numerosi atti vandalici, furti scippi e liti in strada da parte di stranieri. Sindaco le chiedo, dov’è la sicurezza e la tutela del cittadino?Quando io ero sindaco,la città era vivibile, i cittadini mi potevano facilmente incontrare per le vie della città,tu dove sei?Ero il terzo sindaco più amato in Italia,giravo tutte le notti con una pattuglia dei vigili urbani e grazie alla collaborazione delle Forze dell’Ordine, Taranto era una città sicura. Sindaco fatti conoscere ,Taranto è diventata una città invivibile. La maggior parte dei cittadini che mi vengono a trovare,mi raccontano di essere vittime ,purtroppo di furti e scippi. La città è nuovamente piena di zingari, il sindaco Cito in prima persona provvedeva allo sgombero dei campi rom posizionati alle periferie della città,dove trovavo discariche a cielo aperto, uomini e donne ricchi di oro e oggetti preziosi. Ti consiglio di prendere esempio,anche per una questione igienica verso la nostra città. Non basta consegnare ai cittadini la scarpata del lungomare,ciò che preoccupa e’ la mancanza di igiene .Numerosi cittadini lamentano, senza alcuna risoluzione, la presenza di ratti e soprattutto di blatte. Melucci e’ arrivato il momento di tutelare il cittadino, sei il sindaco e devi farlo, basta con gli interessi personali e politici. Vorrei vedere rinascere la mia città,soprattutto dal punto di vista ambientale, il pensiero va ai piccoli tarantini colpiti purtroppo dal male del secolo, ti ricordo che ho partecipato ogni anno alla famosa traversata contro l’inquinamento. Ci tengo alla rinascita del commercio tarantino, ormai alla deriva. Quando mi capita di passeggiare per le vie del borgo, noto quante serrande sono chiuse per sempre e penso a quanti grandi sacrifici a fatto quel piccolo imprenditore, per nulla. La chiusura dell’Ilva non può avvenire a Taranto, stiamo vivendo ad un vero e proprio dramma economico. Io sono nato in questa città e ci tengo ai tarantini e soprattutto spero nella rinascita dell’imprenditoria di qualunque livello.

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