“IL LADRO DI PROFUMI” E LA NOSTALGIA D’AMORE: IL VIAGGIO DI PIERFRANCO BRUNI

Il romanzo, edito da Tabula Fati, verrà presentato prossimamente a Milano

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Di Paolo ARRIVO

 

Finché c’è desiderio c’è vita. Finché c’è vita c’è la parola: scritta, pensata, pronunciata o strozzata nella dimensione onirica, dove tutto accade. Lo scrittore che guarda all’invisibile, e non fa cronaca, utilizza tutti i sensi vivendo l’impossibile e la sua vocazione in un rapporto osmotico, totalizzante. Ecco perché Pierfranco Bruni ha dato alle stampe un libro nuovo. Lo scrittore calabrese cercherà il successo con “Il ladro di profumi”, edito da Tabula Fati. È un romanzo le cui pagine lasciano un segno particolare – si legge nel volume – e il linguaggio scelto da Pierfranco Bruni, trasporta, in modo travolgente, dal vero all’immaginario della bellezza, dalla bellezza al dubbio. Il protagonista è un ladro di profumi divenuto tale per la tanta nostalgia d’amore. Per superare quella condizione, che lo tiene in trappola, “ha bisogno di dimenticare quella fragranza ammaliatrice e ammaliante. Cosa fare, allora? Da qui ha inizio il viaggio che coinvolge il lettore e lo scrittore stesso…” La strada è nel testo che verrà presentato in radio e alla libreria Mondadori a Milano.

Pierfranco Bruni nasce a San Lorenzo del Vallo il 18 gennaio 1955. Direttore archeologo del Ministero dei Beni Culturali, già componente della Commissione Unesco per la diffusione della cultura italiana all’estero; uomo di cultura, saggista – romanziere è laureato in materie letterarie con indirizzo storico, in Pedagogia all’Università degli Studi di Salerno con 110 e lode. È presidente del Centro studi e ricerche “Francesco Grisi”. Nel suo curriculum figurano incarichi istituzionali di studi e ricerche, coordinamento e docenze. Ha esperienza nella politica: dal ’95 al ’99 è stato assessore alla Cultura del Comune di Taranto e vicepresidente della Provincia; poi presidente. Ha pubblicato testi tradotti in più lingue. Curatore della rubrica “Etnie Letteratura e Mediterraneo” per il Portale letterario di critica letteraria, scrive saggi per il mensile “Apollinea” e per la rivista “Il Cerchio”, di cui è vicedirettore. Collabora con la Rai ai programmi culturali. Ha realizzato approfondimenti sugli autori del Novecento europeo: poeti e scrittori. Esperto pirandelliano, ha pubblicato testi su Marinetti, sull’arte; sul sacro nella letteratura; saggi sullo sciamanesimo, sulla visione alchemica e antropologica. I suoi interessi spaziano dalla letteratura al teatro, dalla musica classica ai grandi cantautori italiani. Scrittore nobile e Poeta raffinato, come disse Mario Marti, ogni sua parola è fatta di “grani di rosario… una preghiera”. Recentemente ha ricevuto un nuovo importante incarico per  #DANTE 700, DANTE NEL NOVECENTO. Per i suoi studi sul Novecento letterario e la sua innovativa interpretazione. Un incarico biennale che coprirà sino a tutto il 2021, e che lo vedrà impegnato anche oltre i confini dell’Italia.

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