Oggi il ponte San Francesco di Paola di Taranto, meglio noto come ponte girevole, un luogo emblematico della città pugliese, compie 134 anni. Lo ricorda, anche sui propri profili social, la Marina Militare che sovrintende alla gestione e manutenzione del ponte. Quella che all’epoca era un’importante e avveniristica infrastruttura, fu inaugurata – rammenta la Marina – domenica 22 maggio del 1887, alla presenza delle autorità, dell’allora comandante del Dipartimento Marittimo, il viceammiraglio Ferdinando Acton, e della cittadinanza affluita in massa. Durante la cerimonia, il ponte fu benedetto dall’arcivescovo di Taranto, Pietro Iorio, e intitolato a Umberto Cataldo, in onore, rispettivamente, dell’allora re Umberto I e del patrono di Taranto, San Cataldo. Il ponte costituì un collegamento fra il centro storico, l’isola antica, e la parte nuova di Taranto che era in forte espansione, unendo le due sponde di un canale, reso navigabile dagli importanti lavori iniziati cinque anni prima, che congiungeva il Mar Grande e il Mar Piccolo. E proprio il Mar Piccolo stava per diventare la sede della nascente Base Navale della Marina e dell’Arsenale Militare Marittimo inaugurati solo due anni più tardi, nel 1889. Lungo 67 metri, il ponte fu realizzato dall’impresa industriale di Alfredo Cottrau di Castellammare di Stabia e progettato dal capitano del genio militare e ingegnere Giuseppe Messina. La movimentazione di questo primo ponte avveniva grazie a delle turbine idrauliche alimentate da un grande serbatoio posto sull’adiacente Castello Aragonese, ancora oggi visibile, con una capacità di circa 600 metri cubi di acqua di mare che in caduta azionavano i due bracci del ponte apribili nei due sensi, orario e antiorario. Il vecchio ponte Umberto Cataldo fu sostituito 71 anni dopo da un nuovo ponte, che venne inaugurato dal presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, il 10 marzo 1958 e venne intitolato a San Francesco di Paola, protettore delle genti di mare. Il nuovo ponte fu progettato dalla Società Nazionale delle Officine Savignano, che costruì anche le parti elettromeccaniche mentre la parte relativa alle strutture in metallo fu realizzata dai Cantieri Navali Tosi di Taranto. Il ponte girevole di Taranto, spiega la Marina, è stato testimone nel corso dei decenni di transiti memorabili di unità navali, che hanno segnato la storia della Marina Militare e della stessa Taranto. Ne sono un esempio i recenti transiti della portaerei Cavour al termine del periodo di lavori in Mar Piccolo e della nave Vespucci a vele spiegate in rientro dalla campagna estiva 2020. Nel contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, disciplinato da una legge del 2015 e da un Dpcm ulteriore del 2020, il ministero dei Beni culturali ha ammesso due interventi proposti dal ministero della Difesa che riguardano il Castello Aragonese, antica fortezza militare attigua al ponte girevole, e lo stesso ponte per un totale di 8,8 milioni, di cui 1,9 relativi al ponte e 6,9 per il Castello. In quest’ultimo sarà ospitato un polo bibliotecario aperto al pubblico mentre per il ponte si tratta del restauro conservativo. (AGI)
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