GLI ISCRITTI DEL PD: “TARANTO NON PUO’ RIMANERE SOLA”

Oltre cento firme sul documento

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Sulla vicenda Ilva oltre cento iscritti del Partito democratico della provincia di Taranto hanno sottoscritto il seguente documento:

Taranto non può rimanere sola.

Taranto deve essere una priorità con i fatti.

La situazione drammatica che si è determinata e che ha investito la comunità di Terra Ionica impone a tutti noi una riflessione ed una consapevolezza rinnovata nei confronti di una realtà dilaniata come quella tarantina.

Da qui discendono alcune necessarie considerazioni e azioni da mettere in campo senza indugio.

1. Rapporti nel Partito

Serve un coordinamento costante e permanente in questa fase emergenziale tra il Partito Nazionale e gli organismi provinciali, al fine di garantire una continuativa fase di ascolto E PROGETTAZIONE necessaria in questa fase così delicata. Oggi la stessa rappresentanza governativa deve vedere SU QUESTO DOSSIER una funzione con maggior protagonismo dei rappresentanti del Partito Democratico altrimenti ci sarà oggettivamente la nostra penalizzazione in città.

2. Certezza del diritto.

Bisogna immediatamente ripristinare un quadro chiaro e netto dei riferimenti normativi su cui è basato l’accordo.

A. La protezione legale va reintrodotta prima di qualsiasi decisione perché è un presupposto per continuare a realizzare le prescrizioni Aia a tutela innanzitutto dei lavoratori e quadri del siderurgico. In nessun caso si potrebbe continuare e proseguire la realizzazione dell’Aia senza questa certezza.

B. Chiarezza sulle vicende che afferiscono gli altoforni ed in particolare Afo2 in modo che possano definirsi senza incertezze i necessari standard di sicurezza minimi di marcia di questi impianti.

3. Nessun arretramento sull’accordo di settembre 2018.

Sia il piano industriale che quello AMBIENTALE CHE OCCUPAZIONALE devono proseguire senza riduzioni, ne incertezze. Eventuali modifiche avrebbero impatti devastanti su Taranto e la sua realtà. Un esempio su tutti: ridurre il canone avrebbe come conseguenza la impossibilità di pagare i creditori dell’indotto che attendono da anni.E’ INDIFFERIBILE DARE CERTEZZE ALLE AZIENDE DELL’INDOTTO.

In più ad oggi la struttura della amministrazione straordinaria Ilva nonostante le risorse non è ancora riuscita a mettere in atto le bonifiche delle aree dello stabilimento assegnate e richiamare i lavoratori in Cig.

4. QUESTIONE SANITARIA E RIESAME AIA

Il riesame Aia richiesto dal sindaco di Taranto va completato velocemente garantendo certezza sugli impatti sanitari con ogni strumento utile (Vias e Vds)che questo impianto ha nella comunità tarantina. Tutte le istituzioni Arpa, Asl, Ares, Ministero della Salute, quindi, devono immediatamente dare riscontri.

Una presenza maggiore del Ministero della Salute in questa vicenda per garantire certezze sanitarie.

5. Far ripartire il tavolo Cis che da un anno e mezzo si era bloccato.

Li c’è la strada di una alternativa possibile nel lungo periodo con risorse fresche e già stanziate dai Governi Renzi e Gentiloni.

il Cantiere Taranto c’è e va solo reso effettivo: potenziamento Arpa, 30 milioni per i Comuni sulle attività sociali, 70 milioni sulla strumentazione sanitaria.

Qualunque tipo di innovazione sistemica, che auspichiamo, non deve sviare la fabbrica dal raggiungere il punto di equilibrio necessario all’azienda per essere autosufficiente per garantire innanzitutto i diritti del lavoro.

Non esiste un piano b, come chiaramente dichiarato dal Premier Conte.

Da questa considerazione amara ma tanto vera dobbiamo ripartire.

Insieme, per garantire un futuro alla nostra comunità.

Senza calpestarla.

Da riformisti.

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