FRANCAVILLA FONTANA, PRESUNTI ABUSI EDILIZI: INDAGATO L’EX ASSESSORE MARTINA

Assieme ad altre 9 persone. Lui "Non contestate condotte attinenti l'attività assessorile"

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 L’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Francavilla Fontana. l’ingegnere Antonio Martina, indagato dalla Procura di Brindisi insieme ad altre 9 persone per presunti abusivismi edilizi. Martina, come si ricorderà, si era dimesso dalla giunta guidata dal sindaco Antonello Denuzzo per motivi personali e professionali. L’indagine in questione abbraccia il triennio 2017 – 2020, per presunti reati eventualmente riconducibili all’attività professionale dell’ingegnere.

In esame, diversi casi. In sintesi, Martina, come ingegnere progettista, avrebbe, secondo il postulato del pubblico ministero Pierpaolo Montinaro, realizzato opere difformi alla Cila e in assenza del permesso a costruire, senza rispettare alcuni vincoli paesaggistici che insistono nelle zone interessate. E ancora, Martina, in concorso con un’altra persona, è accusato della realizzazione di opere edilizie in assenza delle prescritte autorizzazioni e con inosservanza del regolamento Edilizio Comunale.

C’è un altro aspetto su cui indaga la Procura Messapica e riguarda il deposito, presso l’ufficio tecnico del Comune, di istanza di permesso a costruire contenenti false attestazioni sullo stato dei luoghi capaci, secondo il pm, di indurre in errore i funzionari Comunali preposti. A Martina, in concorso con un’altra persona, è contestata anche questa fattispecie.

IL COMMENTO DELL’EX ASSESSORE

“Ritengo opportuno precisare che nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura di Brindisi non mi vengono contestate condotte attinenti la mia attività di assessore, nè tantomeno la legittimità dei titoli edilizi rilasciati in favore dei miei clienti. Ciò che si contesta è la parziale difformità (in alcuni casi pari ad alcuni centimetri) tra le opere realizzate e il titolo abilitativo rilasciato. Sul punto ho già conferito  mandato all’avvocato Massimo Manfreda al fine di fornire ogni chiarimento utile alla magistratura inquirente e volto a dissipare ogni eventuale dubbio in ordine  alla correttezza del mio operato professionale”.

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