La Flai Cgil di Taranto inaugura, da domani, il sindacato di strada: un piccolo furgone a zero emissioni, per informare i lavoratori agricoli sul fronte dei diritti. Chi lavora in campagna, spiega il sindacato, è spesso a corto di informazioni proprio perché mancano i luoghi dove può avvenire lo scambio e il confronto anche con il sindaco. “Abbiamo pensato – spiega Lucia La Penna, segretaria della Flai Cgil di Taranto – a un’azione capillare sul territorio che andrà direttamente tra gli slarghi e le piazze o le colonnine di benzina, dove spesso i lavoratori, vengono ingaggiata dai caporali. Dalle 2.30 alle 11 del mattino nelle piazze di raduno nel tentativo di affievolire la pressione del mercato illegale su un segmento produttivo che rappresenta anche un asset importante dell’economia pugliese. Una battaglia di civiltà ma anche un antidoto alla paura”. “In questo modo – spiega Lucia La Penna – speriamo, infatti, di avvicinare i tantissimi lavoratori che per problemi o paura sono restii ad avvicinarsi alla nostra organizzazione, vogliamo informare sui diritti e sui doveri del lavoratore, i braccianti devono sapere che possono contare su di noi, quindi è necessario che ci incontrino anche, e non solo, all’inizio della loro giornata di lavoro.” Domani e venerdì 10 giugno a Grottaglie (in via Campitelli e in piazza Padre Pio), il 14 giugno a San Marzano (via per Manduria nella zona delle case popolari), il 16 giugno a Monteiasi, il 20 giugno a Palagianello e il 22 giugno a Palagiano. I sindacalisti insieme ai delegati sociali (lavoratori che nel tempo disponibile sono anche attivisti sindacali), incontreranno i lavoratori e diffonderanno materiale informativo sui contratti tradotto nelle lingue maggiormente usate nel mondo dell’agricoltura (rumeno, polacco, francese). “Distribuiremo – conclude La Penna – i contratti provinciali della provincia di Taranto dove sono specificate le paghe contrattuali per contrastare il salario di piazza e volantini informativi sulle prestazioni dei fondi bilaterali La Flai Taranto è mobilitata per continuare a difendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore agricolo siano essi italiani o migranti”. (ANSA).
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