Accusato di truffa ai danni dell’Inps, dell’Agea e dell’erario e, per questo, arrestato in regime di domiciliari: ancora guai per il ragioniere Antonio De Franco,
già in carcere dallo scorso novembre per cumulo di condanne e ora raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla guardia di finanza di Brindisi e disposta dal gip del tribunale messapico a carico del titolare di uno studio di consulenza tributaria e del lavoro di Francavilla Fontana, ritenuto il dominus di un articolato sistema di frode.
Le ipotesi di reato per le quali si è proceduto sono individuate nella truffa aggravata e continuata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.), omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali (art. 2 DL 463/83), dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (artt. 2, 3, 8 e 11 del D.Lgs. 74/2000).
In particolare, le trasversali attività investigative svolte dalle Fiamme Gialle, dirette dalla Procura della Repubblica di Brindisi, “hanno consentito di disvelare un collaudato e complesso sistema di frode – si legge in una nota delle Fiamme gialle – perpetrato ai danni dell’Inps, dell’Afea e dell’Erario, che si assume incentrato sulla fittizia costituzione di società agricole, utilizzate da 104 soggetti (imprenditori agricoli e lavoratori autonomi) al solo fine di beneficiare indebitamente di prestazioni a sostegno del reddito e fruire impropriamente dell’agevolato regime fiscale previsto in tale settore”.
In sostanza i piccoli imprenditori agricoli ed i lavoratori autonomi, secondo le ipotesi accusatorie, risultavano assunti da aziende agricole fittizie per poter percepire le indennità di disoccupazione agricola pur continuando a condurre i propri terreni o svolgere le proprie attività lavorative. Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare personale, in relazione all’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, i Finanzieri hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili e quote societarie del valore complessivo di circa 600.000,00 euro.
“Si evidenzia che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti nell’indagine, tuttavia – precisa la finanza – sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva”.
“Gli esiti dell’attività condotte costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Brindisi – in stretta sinergia con la Guardia di Finanza – finalizzato a garantire la corretta erogazione delle forme integrative di reddito a favore dei lavoratori che ne hanno realmente diritto, la libera concorrenza ed il contrasto alle attività di impresa criminali”.
Comments are closed.