Plenitude

“EX ILVA, SOLO IL M5S DIFENDE TARANTO”

LA NOTA DEL GRUPPO TERRITORIALE

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“Oltre il danno, anche la beffa. Il Senatore Zullo di Fratelli d’Italia è chiaramente in stato confusionale se attribuisce al M5S le colpe dell’attuale situazione in cui ricade la gestione industriale ed amministrativa del siderurgico di Taranto”. Così in una nota stampa il Gruppo Territoriale Movimento 5 Stelle Taranto.

Forse non si è accorto che è il suo partito al Governo ad aver arbitrariamente deciso di dirottare oltre 500 milioni dalle bonifiche alla produzione a carbone, senza garanzie per l’occupazione e la sicurezza dei lavoratori, la salute dei cittadini e la tutela dell’ecosistema. Se c’è una colpa del M5S sull’ex Ilva di Taranto, è quella di aver creduto di voler attuare la Costituzione italiana e gli accordi internazionali in materia ambientale e dei diritti umani anche nel capoluogo ionico. Come? Nei Governi Conte avevamo, innanzitutto, rimosso quello scempio denominato “scudo penale”, inventato dal Governo Renzi e dall’ex Ministro Calenda per permettere all’industria, all’epoca in mano ai privati di Arcelor Mittal, di continuare impunemente ad inquinare a beneficio del profitto di pochi. Dopodiché eravamo riusciti a rendere pubblica la fabbrica e avevamo messo a terra una epocale trasformazione della realtà locale, con il Cantiere Taranto a cui lavorò il Sen. Mario Turco, oggi Vicepresidente del M5S ed, all’epoca, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Programmazione Economica e agli Investimenti, nonché Coordinatore del CIS Taranto, al fine di avviare la riconversione economica, sociale e culturale del territorio. Eravamo e siamo noi quelli che chiedevano e chiedono ancora oggi un accordo di programma per chiudere di tutte le fonti inquinanti che ammorbano l’hinterland tarantino, pianificare bonifiche e ricollocazione i lavoratori. Siamo sempre stati noi a portare e finanziare i Giochi del Mediterraneo; l’insediamento del Gruppo Ferretti; l’Universita’ di Medicina; la creazione del Tecnopolo del Mediterraneo e dell’Acquario Green, nonché la valorizzazione storica e archeologica del territorio per rilanciare la filiera del turismo sostenibile, così come le risorse per la riqualificazione della Città Vecchia. Tutti progetti finanziati dal Governo Conte II, alcuni dei quali smantellati dalle gestioni di Draghi e Meloni. Dal centrodestra al Governo, su ex Ilva, arrivano soltanto decisioni da Prima Rivoluzione Industriale, che non guardano minimamente ad un approccio antropocentrico del sistema industriale italiano, con un calo della produzione di 22 mesi consecutivi e nessuna volontà di attuare la transizione energetica. Se la colpa del M5S è quella di difendere i diritti dei cittadini e il futuro della città, siamo felicissimi di avere il dito del Sen. Zullo puntato contro di noi, anzi, lo ringraziamo per aver ricordato ai cittadini italiani qual è l’unica forza politica che ha provato a fare qualcosa di buono per il futuro produttivo di Taranto, cioè il M5S. Per adesso, dopo oltre due anni di Governo Meloni, attendiamo in tema ilva il riesame Autorizzazione integrata ambientale, scaduta da oltre 15 mesi, così come il piano antincendio, una bozza di piano industriale a garanzia del pubblico interesse. Altroché: la svendita di Acciaierie d’Italia è pienamente in atto. Prezzo: 30 denari”.

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