COMMISSARI ILVA, ESPOSTO CONTRO ARCELOR

Depositato stamattina in Procura a Taranto

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I commissari di Ilva questa mattina hanno depositato in Procura a Taranto un esposto denuncia con al centro “fatti e comportamenti inerenti al rapporto contrattuale con ArcelorMittal, lesivi dell’economia nazionale”. Pertanto la richiesta alla Procura è di verificare la sussistenza di ipotesi di reato. E’ quanto si legge in un loro comunicato.

Basterà l’intervento della magistratura per trattenere Arcelor Mittal a Taranto? Alla domanda di un giornalista il ministro Luigi Di Maio risponde: “Questo lo vedremo. Una cosa è certa, trasciniamo la multinazionale in tribunale e chiederemo di rispettare i patti con lo Stato. Quella multinazionale ha firmato un contratto con lo Stato e quindi con il popolo, e se pensa di potersene andare credendo di avere di fronte uno Stato che gli dice ‘vai pure, non succede nulla’, ha sbagliato Stato e Governo”.

La proposta dell’azienda “è inaccettabile”, ha intanto commentato così la ministra del lavoro Nunzia Catalfo il tavolo di ieri con ArcelorMittal intervistata da Sky tg24. La ministra ha sottolineato la riduzione di personale con 5.000 esuberi richiesta dal gruppo e ha spiegato che l’azienda aveva anche chiesto di anche “di andare in deroga delle norme sulla sicurezza sul lavoro”, richiesta, ha detto “alla quale ho opposto un secco no”.

Per il presidente degli industriali Vincenzo Boccia, “la dimensione muscolare non serve a nessuno. Per l’Ilva occorrono soluzioni”. Per Boccia “la prima cosa da fare è rimettere lo scudo, e occorre ammettere l’errore che si è fatto, da cui si determinata questa situazione”. “Quanto prima si convoca l’azienda per comprendere questi aspetti, e cercare di recuperare un rapporto che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile, di dialogo che ormai è a mezzo stampa e che non ci porta da nessuna parte”.

Secondo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, “quello che ArcelorMittal sta facendo è illegittimo, perché c’è un accordo che va applicato e anche l’idea di spegnere gli impianti è per noi inaccettabile. Non saremo complici di una scelta di questo genere, troveremo tutti i modi e tutte le forme possibili, perché lì la gente vuole produrre acciaio senza inquinare, non vuole chiudere impianti”.

Mittal sta cercando di mettere in crisi politica il governo italiano – ha detto il presidente della Regione Puglia, Emiliano, -. Sta facendo qualcosa senza precedenti nella economia internazionale: una multinazionale che cerca, sia pur forse indirettamente, di far cadere un governo. Mai vista nella storia una cosa del genere”.

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