Plenitude

CASO CASTELLANETA, SI ARROVENTA LA DIASPORA LORETO-DI GIORGIO

Il pm ha chiesto al Gup di trasmettere al proprio ufficio il verbale di udienza e le memorie depositate dalle parti civili con particolare riferimento alla posizione dell'ex senatore

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Colpo di scena questa mattina – 14-4-2025 – nel corso della udienza preliminare in fase di svolgimento innanzi al GUP dottoressa Rosa Martino nel processo a carico di Pontassuglia Vito Fortunato ed altri sette imputati, avviato dalle denunce sporte dall’avvocato Giovanni Gugliotti, dall’avvocato Maria Terrusi e dall’ex magistrato dottor Matteo Di Giorgio.
Gli imputati rispondono dei reati di diffamazione in concorso, violenza privata ed abuso di ufficio riferito ad un sottufficiale dell’arma dei carabinieri in servizio all’epoca presso la stazione di Laterza. Per una donna, inoltre, pende l’accusa di calunnia in danno di Gugliotti.
La vicenda – secondo una ricostruzione dell’avvocato Emidio Attavilla,

L’avvocato Emidio Attavilla
che qui di seguito riportiamo – trae origine da una presunta campagna diffamatoria ai danni dell’ex sindaco di Castellaneta e presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti e di altri soggetti nelle persone dell’ex magistrato Matteo di Giorgio e dell’avvocato  Maria Terrusi, tutti precedentemente costituitosi parte civile attraverso gli avvocati Antonio Raffo,
Nicola Marseglia ed Emidio Attavilla, chiedendo rispettivamente un risarcimento danni pari ad euro 600.00 per il primo, 150.000 per il secondo ed euro 500.000 per il terzo.
In vero nel corso della scorsa udienza del 20 febbraio, i tre avvocati avevano depositato memorie difensive chiedendo al GUP l’integrazione dei capi di accusa con quelli di estorsione, atti persecutori ed associazione a delinquere, ma, aspetto primario, in particolare gli avvocati Emidio Attavilla e Nicola Marseglia chiedevano che il pubblico ministero alla luce della documentazione in atti espendesse le imputazioni anche e soprattutto al sen Rocco Loreto, rimasto escluso nonostante i gravi fatti che lo riguardavano, annotati anche dalla polizia giudiziaria.
Ed infatti, all’esito della odierna udienza,  il PM, Colascilla Narducci,  aderendo alle richieste formulate dagli avvocati  Emidio Attavilla e Nicola Marseglia, ha  chiesto la trasmissione degli atti al proprio ufficio proprio in relazione alla posizione dell’ex parlamentare per valutare le varie imputazioni che lo interesserebbero.
Il GUP, accogliendo le richieste del dottor Colascilla Narducci e delle parti civili, ha disposto la trasmissione degli atti all’ufficio del PM perchè valuti, non solo la posizione di Loreto ma anche quella degli altri imputati, rispetto a tutti i fatti segnalati in particolare dagli avvocati summenzionati.
In particolare, nella memoria depositata, il difensore del dottor Di Giorgio aveva evidenziato una serie di “anomalie investigative”, rilevando non solo l’omessa iscrizione nel registro degli indagati di Loreto, ma anche la sussistenza di ulteriori ipotesi di reato a carico degli imputati e, in particolare, le minacce poste in essere ai danni di Giovanni Gugliotti da Pontassuglia Vito Fortunato e Perrone Vito su sollecitazione di Loreto Rocco, perché l’ex Presidente della Provincia deponesse il falso ai danni del dottor Di Giorgio in un processo che vedeva l’ex magistrato imputato di diffamazione ai danni di Loreto e Pontassuglia.
Inoltre, l’avvocato Marseglia ha segnalato un episodio,  risultante dagli atti di questo processo e dalle dichiarazioni di un coimputato ma sfuggito alla PG, di porto abusivo di pistola.
Ancora il GUP, in accoglimento delle richieste dello stesso avvocato Marseglia e dell’avvocato Antonio Raffo difensore di Gugliotti, ha disposto che il PM integri i capi di imputazione A) B) ed E) con l’enunciazione specifica di tutti gli episodi di diffamazione commessi in danno di Gugliotti e di Di Giorgio.
Infine, il GUP ha accolto la richiesta dell’avv. Emidio Attavila ed ha ordinato che il PM corregga il capo di imputazione sub B (violenza privata) ritenendo anche  l’avv. Terrusi  vittima delle minacce poste in essere dagli imputati per impedirne la candidatura a sindaco del centrodestra per il comune di Castellaneta in occasione delle elezioni comunali dell’anno 2022 che videro la vittoria di Gianni Di Pippa.
Quindi, una udienza che ha segnato diversi punti a favore delle tesi sostenute dalle parti civili ed un aggravamento delle posizioni degli imputati, evidenziando che, allo stato l’ex senatore Loreto rischia di essere coinvolto dal processo, rappresentando un vero colpo di scena del processo che si sta celebrando nelle forme dell’udienza preliminare.
Ciò detto, l’udienza è stata rinviata al 26 maggio per consentire al pubblico ministero di apportare le modifiche ai capi di imputazione in ragione della recente riforma Cartabia.
Fin qui la ricostruzione dell’udienza. Fatti e contestazioni, naturalmente, tutti da accertare e verificare.

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