BOEING RIDUCE PRODUZIONE, PREOCCUPAZIONE IN “LEONARDO”

CONSEGUENZE PER LO STABILIMENTO DI GROTTAGLIE

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“Il nuovo programma produttivo di Boeing, che nel sito Leonardo di Grottaglie già circola su tutti i pc anche se l’azienda non lo ha ancora formalmente condiviso con i sindacati, prevede che dalle attuali 10 coppie di sezione di fusoliera del 787 si scenda a 6 a metà 2021, in che mese non è però specificato, per restare così per due anni, sino a metà 2023”. Lo dichiara ad AGI Davide Sperti della Uilm dopo la richiesta di incontro che lo stesso sindacato dei metalmeccanici ha inviato ai ministri Stefano Patuanelli (Mise) e Nunzia Catalfo (Lavoro),nonché all’amministatore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Da metà 2023 dovremmo poi risalire a 8 coppie di sezione di fusoliera al mese per poi forse ritornare a 10 al mese nel 2024 . È evidente che ci aspettano due anni molto difficili – commenta Sperti – anche perché lo stabilimento di Grottaglie, con 1300 addetti, è dimensionato per reggere un passo produttivo di 14 coppie di sezione, cosa che abbiamo realizzato nel 2019”.   “A questo punto – osserva Sperti – si tratta di capire come fronteggiamo questo periodo non breve, cioè con quali strumenti e, soprattutto, con quali programmi visto che il punto critico di Grottaglie è e rimane quello di essere uno stabilimento industriale mono committente, ovvero con Boeing, col 787,come unico ed esclusivo cliente. E questo non va bene”. “Per ottobre – aggiunge Sperti – stiamo procedendo con lo schema già inaugurato ad agosto. Cioè chiusure collettive nel fine settimana che in questo mese saranno due venerdì, il 9 e il 23. Il piano iniziale, che prevedeva anche uno stop per alcuni lunedì, ha avuto una revisione perché si devono comunque rispettare le consegne annuali a Boeing. Resta da vedere quale sarà il piano chiusure di novembre e dicembre. In estate – aggiunge Sperti – si ipotizzò una fermata lunga tra Natale e fine anno”. “Il punto fondamentale – conclude Sperti – per noi è il lavoro, perché non vogliamo vivere di solidarietà, di ferie solidali o di cassa integrazione”.In ambienti industriali, intanto, si evidenzia che aerospazio e difesa sono stati tra i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia. Il traffico aereo è stimato in calo del 35%- 65% nel 2020 ed è atteso un recupero solo a partire dal 2023. Tutte le crisi del mercato aeronautico civile – guerra del golfo 1993, torri gemelle 2001 e 2008 – sono state seguite da periodi di ripresa stabili ed a livelli ben superiori a quelli precrisi. Il Boeing 787, si osserva, per la sua specificità di essere un aereo “point to point”, permette di trasportare un elevato numero di passeggeri con una maggiore efficienza di costi e con un minor impiego di carburante. Questi, d’altra parte – è ancora la valutazione degli ambienti industriali -, sono stati sin dal primo momento gli elementi vincenti del programma. E la riduzione e l’efficienza dei costi nella fase post Covid diverrà per i vettori – si commenta sempre in ambienti industriali –  un elemento sempre più imprescindibile. Il programma Boeing 787 oggi è quello che garantisce, nel medio-lungo termine, più stabilità e lavoro. In Leonardo, si afferma, la strategia già espressa e perseguita dalla Divisione Aerostrutture vede il sito di Grottaglie impegnato in ogni eventuale nuovo programma che preveda “grandi” assemblaggi di assiemi in fibra di carbonio. Lo stabilimento è assolutamente fruibile anche su programmi di altri produttori, si afferma ancora, e sono allo studio soluzioni industriali che, pur proteggendo la proprietà intellettuale di Boeing sul “one piece barrell”, rendano possibili utilizzi alternativi del sito produttivo. (AGI)

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