BOCCIATO IMPIANTO FOTOVOLTAICO NEL MAR PICCOLO. IL WWF: “UNA VITTORIA”

E' ARROVATO IL PARERE NEGATIVO DEL MINISTERO DELL'AMBIENTE

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Con il decreto n. 367 del 24 giugno 2025, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero della Cultura, ha espresso giudizio negativo di compatibilità ambientale sul progetto da 100 MW di impianto fotovoltaico galleggiante nel Mar Piccolo, connesso a produzione di idrogeno verde, mitilicoltura e turismo.

Una decisione – si legge in una nota del WWF Taranto –  che accoglie in pieno le osservazioni scientifiche presentate dal Comitato Scientifico del WWF Taranto, a tutela di uno degli ecosistemi marino-costieri più delicati e straordinari del Mediterraneo.

«Questa non è solo una vittoria ambientale, è una vittoria culturale e collettiva. Il Mar Piccolo non è una superficie da occupare, ma un mondo vivo che va curato. Ora possiamo davvero parlare di rinascita» – dichiarano i referenti del WWF Taranto.

Nel 2024 il WWF Taranto aveva trasmesso una nota formale al MASE seguita da una contro-analisi tecnica dettagliata nel marzo 2025, che denunciava:

  • Valutazione metodologicamente inadeguata: assenza di indagini dirette, uso di dati obsoleti, mancanza di protocolli ISPRA per habitat prioritari 
  • Effetti gravi dell’ombreggiamento: la copertura dei pannelli solari avrebbe alterato la colonna d’acqua in tutta la sua profondità, riducendo la fotosintesi del fitoplancton, fondamentale per l’ossigenazione, la catena alimentare e il sequestro del carbonio.
  • Accumulo e rilascio di biomassa organica: la crescita di fouling sulle strutture galleggianti, seguita da distacco e decomposizione, avrebbe generato picchi di anossia e alterazione del fondo marino, aggravati da potenziali vernici antivegetative tossiche.
  • Impatto sulla mitilicoltura: il progetto, incompatibile con la vocazione produttiva storica del bacino, avrebbe sottratto spazi e alterato condizioni chimico-fisiche alla base della mitilicoltura tradizionale tarantina.
  • Negligenza verso l’avifauna e la Palude La Vela: ignorata la presenza di una riserva regionale e la funzione del Mar Piccolo come corridoio ecologico e trofico per centinaia di specie, tra cui uccelli migratori, anfibi e piccoli mammiferi.
  • Mancanza di valutazione sull’idrogeno verde e delle opere a terra;
  • Violazione del principio DNSH: l’impianto non garantiva il rispetto degli obiettivi della Tassonomia UE su tutela delle acque, prevenzione dell’inquinamento, salvaguardia della biodiversità;
  • Esplicita incompatibilità con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) e con la Legge Regionale istitutiva del Parco Naturale Regionale Mar Piccolo (L.R. 10/2020).

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Il Mar Piccolo è un patrimonio bioculturale, non una superficie di sacrificio. Questa decisione rappresenta un precedente fondamentale: anche le rinnovabili devono rispettare la biodiversità e la vocazione dei luoghi.

Il WWF Taranto ringrazia tutte le associazioni, tecnici, attivisti, mitilicoltori e cittadini che hanno lottato e sostenuto per difendere il diritto alla bellezza, alla conoscenza e alla vita.

È tempo di pensare a una vera transizione giusta, che parta dalle comunità e non imponga soluzioni calate dall’alto.
È tempo di immaginare una transizione diversa: dal basso, partecipata, giusta.
È tempo di bellezza per Taranto.

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