ARCELORMITTAL PROROGA LA CIG COVID PER 12 SETTIMANE. AUMENTA LA PRODUZIONE

Entro fine mese riparte parzialmente Acciaieria 1, poi Afo 2

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ArcelorMittal oggi – 7-1-2021 – ha comunicato alle organizzazioni sindacali la ripartenza entro fine mese di alcuni impianti e l’incremento della produzione da 10mila a 14mila tonnellate giornaliere di acciaio.

Questa mattina si è svolta la consultazione in merito alla proroga per altre 12 settimane della Cassa integrazione con causale Covid, partita lunedì scorso dopo la revoca della Cig ordinaria.

La procedura riguarderà un massimo di 8.132 unità, di cui 5.616 operai, 1.519 impiegati, 867 equivalenti e 130 quadri. La motivazione resta la stessa, ovvero il perdurare della riduzione dell’attività lavorativa riconducibile alla situazione di emergenza epidemiologica da Covid19 in atto a livello nazionale.

«Un evento – ha sottolineato l’azienda – oggettivamente non evitabile che rende indifferibile la riduzione dell’attività lavorativa». L’azienda, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, ha annunciato entro fine mese il riavvio parziale di Acciaieria 1 con un convertitore ed una colata continua, la ripartenza di Afo2 e, entro la metà di gennaio, quella del Treno Lamiere.

USB: «RIPARTONO IMPIANTI MA PRODUZIONE  CALERA’» – «La nostra organizzazione sindacale ritiene falso l’annuncio dell’aumento produttivo e si attende piuttosto che i numeri relativi alla produzione presto tornino a calare. Il quadro è tutt’altro che preciso e si forniscono solo indicazioni approssimative».

Lo afferma il coordinamento provinciale dell’Usb di Taranto dopo la comunicazione da parte dell’azienda alle organizzazioni sindacali di alcuni impianti entro la fine del mese e l’aumento della produzione giornaliera. «Una comunicazione – sostiene l’Usb – priva di qualunque fondamento perché, a fronte della ripartenza di Afo2, prevediamo la fermata di Afo4 che presenta condizioni strutturali assolutamente precarie. Si tratta dunque di cambiamenti che si svilupperanno lungo un arco temporale di soli 20/25 giorni per poi tornare alla situazione precedente. Nessun intervento manutentivo su impianti centrali fa facilmente intuire che questi annunci non saranno seguiti da fatti concreti e protratti nel tempo».

Secondo l’Unione sindacale di base, ci si «ritrova di fronte all’ennesima dimostrazione della assenza di relazioni industriali, dal momento che anche il nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali (la proroga della Cigo Covid dal 4 gennaio scorso per ulteriori 12 settimane, ndr) non è oggetto di confronto con i sindacati. Usb torna a sottolineare che non vi è al momento prospettiva di rilancio, come invece sbandierato nell’accordo di recente siglato con il Governo». Infine, l’organizzazione sindacale «ripropone l’accordo di programma mirato a riconvertire economicamente il territorio».

(lagazzettadelmezzogiorno.it)

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