ARCELOR PRESENTERA’ LUNEDI’ I CERTIFICATI SICUREZZA GRU ESTERNE

Ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dopo l'incidente mortale

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(AGI) – Taranto, 26 lug. – ArcelorMittal presenterà lunedì prossimo agli Rls, rappresentanti lavoratori ‘Sicurezza’ per conto di Fim, Fiom e Uilm, le certificazioni relative alle verifiche tecniche e di sicurezza fatte fare a due imprese esterne sulle gru del secondo sporgente portuale in uso alla fabbrica. Lo annunciano fonti sindacali. La ripresa delle attività  sul secondo sporgente è ritenuta importante da ArcelorMittal perché, spiegano le fonti, esso è adibito allo scarico delle materie prime necessarie alla produzione.

Ed essendo bloccato per sequestro il quarto sporgente, che è l’altro adibito allo scarico dei minerali, ArcelorMittal punta a rimettere in movimento almeno una infrastruttura su due funzionale all’approvvigionamento. Le certificazioni saranno presentate agli rls, dopodiché si deciderà se riprendere il lavoro con la risalita degli operatori sulle gru. La tromba d’aria che nei giorni scorsi ha colpito il quarto sporgente portuale ha infatti provocato il crollo in mare di una gru, la Dm5, e il danneggiamento di altre due  vicine. Nel crollo della macchina in mare, ha perso la vita il gruista ArcelorMittal, Cosimo Massaro. Si è ripetuta così una tragedia analoga a quella di novembre 2012. A seguito dell’ultimo accaduto, la Procura ha sequestrato il quarto sporgente e iscritto nove persone nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato, tra le altre, di omicidio colposo. Tra gli indagati, c’è anche il top manager di ArcelorMittal, Stefan Van Campe, direttore dell’area a caldo a Taranto. Trascorsi alcuni giorni di inattività nell’area portuale, ArcelorMittal ha ripreso lo scarico delle materie prime andando però all’esterno della fabbrica. Ha infatti chiesto e ottenuto l’uso di una porzione di banchina del molo polisettoriale affidandosi ai mezzi e al personale di una impresa terza. Questa situazione, però,rischia di dover fare i conti con il prossimo cambio di “status” del molo polisettoriale. Che sinora è stato banchina pubblica ma che dal 30 luglio verrà assegnato, attraverso concessione dell’Autorita portuale, al gruppo turco Yilport  che punta a rimettere in attività il molo col traffico merci e container riassorbendo  il personale disoccupato ex Evergreen.

Yilport, nella fase iniziale, non avrà bisogno dell’intero polisettoriale, ma in ogni caso, qualora pur con la concessione assegnata ad Yilport restasse lo scarico dei minerali da parte di ArcelorMittal– quest’ultima ha chiesto tre mesi di utilizzo -, si tratterebbe di rendere compatibili le due presenze. Considerato che l’Autorita portuale si è molto impegnata per trovare un nuovo investitore per il molo polisettoriale e adesso che c’é con un suo progetto, nessuno intende farlo scappare. Anche in quest’ottica, probabilmente, si legge la volontà di ArcelorMittal di avere a breve la disponibilità operativa del secondo sporgente. Le materie prime verrebbero scaricate qui dalle gru, anche se il secondo sporgente ha fondali che non sono profondi quanto quelli del quarto sporgente, circa 25 metri questi ultimi. Questo significa che l’arrivo dei minerali dovrà essere garantito da navi più piccole. I quattro sporgenti della fabbrica sono così strutturati: secondo e quarto per lo sbarco delle materie prime, terzo e quinto per l’imbarco di semilavorati, bramme e coils. Il quarto sporgente, intanto, osservano le fonti sindacali, non sarà utilizzabile per un periodo che al momento non si può preventivare. A parte il sequestro della Procura, lo stato impiantistico è negativo con una gru crollata in mare e una delle due restanti, dicono le fonti sindacali, in bilico.Oggi, infine, sia pure a livello informale le sigle sindacali metalmeccaniche hanno fatto il punto a proposito della settimana di riunioni fatte con ArcelorMittal attraverso la specifica task force dedicata alla sicurezza e alle manutenzioni ordinarie e straordinarie dell’acciaieria. Per le fonti sindacali, è complessivamente emerso un quadro denso di cose da fare, di interventi da mettere in campo per migliorare lo stato del siderurgico. “Non c’è ancora una quantificazione economica complessiva dei lavori – spiegano le fonti sindacali – ma quelli, per noi, costituiscono impegni precisi anche perché ArcelorMittal ha firmato i verbali di tutte le riunioni insieme a noi. Questo vuol dire che ArcelorMittal adesso deve realizzare tutto ciò che ha concordato nella task force e noi, come sindacati, vigilare con attenzione che quanto individuato si faccia per davvero”. (AGI)

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